Asia crolla, rendimenti Treasury Usa volano. Terremoto Fed sui mercati

Violetta Silvestri

21/09/2023

Dopo la decisione Fed, i mercati sono scossi: azioni affondano, dollaro e rendimenti obbligazionari si impennano. Tassi più alti per un periodo più lungo hanno spaventato gli investitori?

Asia crolla, rendimenti Treasury Usa volano. Terremoto Fed sui mercati

La Fed ha scosso i mercati oggi, anche se non ha sorpreso nelle decisioni annunciate nella serata del 20 settembre.

Le Borse asiatiche affondano, mentre i rendimenti delle obbligazioni Usa a 10 anni e l’indice del dollaro trovano ulteriore slancio, schizzando su nuovi livelli da record.

Nello specifico, le azioni asiatiche stanno seguendo l’esempio di Wall Street, perdendo terreno mentre gli investitori hanno interpretato le ultime dichiarazioni politiche della Federal Reserve come un segnale di tassi di interesse più alti per un periodo più lungo.

In Asia, il Nikkei ha chiuso con un tonfo dell’1.22% e in Cina Shenzhen e Shanghai stanno per archiviare la seduta con perdite rispettivamente di 0,86% e 0,50%.

I titoli del Tesoro sono stati svenduti dopo la decisione, con i rendimenti dei titoli di stato statunitensi a due, cinque e dieci anni che sono saliti ai massimi da oltre un decennio. Il calo dello 0,9% di mercoledì per l’S&P 500 è stato il secondo peggiore quest’anno riscontrato nel giorno della Fed, secondo solo al calo dell’1,7% registrato a marzo.

La coppia EUR/USD viene scambiata vicino ai minimi settimanali inferiori a 1,0650, con il biglietto verde che ha beneficiato del tono ancora piuttosto aggressivo della Federal Reserve.

Mercati travolti dalla Federal Reserve: cosa succede oggi?

Tassi invariati in questa riunione e previsioni per un ulteriore rialzo nel 2023 e meno tagli del costo del denaro nel 2024: con queste decisioni la Federal Reserve ha mandato in tilt le azioni e ridato slancio ai rendimenti obbligazionari.

Il rendimento dei titoli del Tesoro Usa a 2 anni è salito al massimo di 17 anni del 5,1970% e si è attestato intorno al livello del 5,18% nel primo pomeriggio della seduta Usa. Al momento in cui si scrive, il T bond a 10 anni rende il 4,42% con un balzo dell’1,82%.

Intanto, l’indice del dollaro, che misura la valuta rispetto a un paniere di rivali, giovedì è salito fino a 105,59, il livello più forte dal 9 marzo, spingendo lo yen vicino al livello più debole da novembre.

Il passaggio cruciale della riunione di ieri è stato il dot plot, ovvero le proiezioni sul prossimo futuro dei tassi di interesse.

Queste stime hanno indicato la probabilità di un ulteriore aumento quest’anno, quindi di due tagli nel 2024, due in meno rispetto a quanto valutato durante l’ultimo aggiornamento di giugno. Ciò porterebbe il tasso dei fondi intorno al 5,1%. Anche la proiezione del tasso dei fondi federali è aumentata per il 2025, con una prospettiva mediana al 3,9%, rispetto al 3,4% precedente.

Nel lungo termine, i membri del FOMC hanno indicato un tasso sui fondi del 2,9% nel 2026. Si tratta di un valore superiore a quello che la Fed considera il tasso di interesse “neutro”, che non è né stimolante né restrittivo per la crescita. Questa è stata la prima volta che il comitato ha fornito uno sguardo al 2026.

Queste revisioni al rialzo delle previsioni sui tassi medi dei policymaker statunitensi per i prossimi due anni hanno innescato un rimbalzo del dollaro Usa, spinto i rendimenti dei titoli del Tesoro USA ai massimi pluriennali, appiattito la curva dei rendimenti e fatto crollare le azioni.

In attesa della decisione della Banca d’Inghilterra oggi, la sterlina perde forza aspettandosi una pausa negli aumenti dei tassi anche dalla BoE.

Futures sulle azioni Usa ed europee viaggiano in rosso. Anche senza sorprese dalla Fed e con stime molto incoraggianti per la crescita statunitense e la riduzione dell’inflazione, rimane molta incertezza tra gli investitori.

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