Asili nido gratis a partire dal secondo figlio: cosa significano le dichiarazioni di Giorgia Meloni? Proviamo a fare chiarezza.
Legge di Bilancio 2024, una novità in particolare tra quelle annunciate da Giorgia Meloni in conferenza stampa sta suscitando maggiore interesse: quella riguardante la possibilità che il prossimo anno l’asilo nido diventi gratuito a partire dal secondo figlio.
In questo modo il governo tende una mano alle famiglie, riconoscendo specialmente ai lavoratori un sostegno importante visto che non sempre oggi il Bonus nido è sufficiente per far fronte a tutte le spese necessarie alla frequenza nei nidi.
Va detto che a oggi di questo strumento sappiamo ben poco e probabilmente neppure con la pubblicazione del testo della legge di Bilancio 2024 la nostra curiosità verrà soddisfatta. Dalla dichiarazione fatta da Giorgia Meloni, infatti, sembra che in manovra siano state semplicemente stanziate le risorse per permettere il raggiungimento di questo ambizioso traguardo, rimandando però a un successivo decreto attuativo (molto probabilmente di competenza del ministro per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità) le modalità di attuazione.
Asilo nido gratis nel 2024, cosa ha detto Giorgia Meloni
Per provare a capirne di più su questo strumento, quindi, dobbiamo analizzare le dichiarazioni fatte dal presidente del Consiglio in merito a un pacchetto famiglia che non prevede solamente la possibilità di godere dell’asilo nido gratuito ma anche altre misure di sostegno perlopiù per i lavoratori con figli (come ad esempio l’introduzione di un ulteriore mese di congedo parentale retribuito al 60%).
Nel dettaglio, Meloni ha dichiarato:
Aumentiamo in modo significativo il fondo per gli asili nido. Il nostro obiettivo è dire che a partire dal secondo figlio l’asilo è gratis. Vi destiniamo circa 180 milioni di euro.
Dichiarazioni che quindi non devono essere fraintese: almeno dalle sue parole, infatti, non sembra che automaticamente verranno azzerati tutti i costi del nido per il secondo figlio a partire dal 2024, ma solo che si tratta di un obiettivo che questo governo intende raggiungere. Del “come”, né tantomeno se questa novità sarà circoscritta alle sole famiglie con basso reddito, non se ne parla.
È ancora presto quindi per entusiasmarsi per quelle che a oggi sono solamente delle dichiarazioni: bene l’intenzione, ma aspettiamo che questo stanziamento aggiuntivo si trasformi in qualcosa di concreto prima di sbilanciarci a riguardo.
Come funziona oggi il bonus asilo nido
Come anticipato, già oggi esiste una misura che consente di abbattere la spesa necessaria per la frequenza agli asili nido pubblici o privati: si tratta del Bonus nido, con il quale viene riconosciuto alla famiglia un rimborso del costo sostenuto entro un limite che varia a seconda dell’Isee.
Nel dettaglio, oggi grazie al bonus per gli asili nido si possono recuperare:
- 272,73 euro al mese per 11 mesi (3 mila euro l’anno) per chi ha un Isee che non supera i 25 mila euro;
- 227,27 euro al mese per 11 mesi (2.500 euro l’anno) per chi ha un Isee tra i 25 mila e i 40 mila euro;
- 136,37 euro al mese per 11 mesi (1.500 euro l’anno) per chi ha un Isee superiore a 40 mila euro oppure per chi fa domanda senza un Isee in corso di validità.
A tal proposito non è da escludere che proprio questi importi vengano rivisti a partire dal secondo figlio, innalzando la soglia del rimborso e potendo così recuperare un importo maggiore.
Anche perché oggi, specialmente nelle realtà private, la retta dell’asilo nido solitamente supera la soglia massima rimborsabile, anche quella per chi ha un Isee più basso (circa 272 euro come visto sopra): ecco quindi che intervenire sul Bonus asilo nido - come tra l’altro già fatto nel 2023 in favore dell’Assegno unico - potrebbe essere una soluzione per dare alle famiglie l’opportunità di poter contare gratuitamente sul servizio.
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