Aspettando l’OPEC, il prezzo del petrolio affonda sotto $100

Violetta Silvestri

2 Agosto 2022 - 15:36

Prezzo del petrolio in forte calo, mentre si attende la riunione OPEC con eventuali aumenti di produzione. La recessione alle porte e il rischio di una domanda debole stanno colpendo le quotazioni.

Aspettando l’OPEC, il prezzo del petrolio affonda sotto $100

Prezzo del petrolio crolla, mentre gli investitori assorbono prospettive cupe per la domanda di carburante, con dati che indicano una flessione manifatturiera globale proprio mentre i produttori OPEC+ si preparano a decidere, domani 3 agosto, se aumentare l’offerta.

Il greggio ha aperto il mese di agosto su una base debole, dopo essere diminuito nei due mesi precedenti a causa dei timori che un rallentamento globale intacchi il consumo di energia.

Il calo ha eroso quasi tutti i guadagni visti dall’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca alla fine di febbraio, con Washington e Unione Europea che hanno imposto una serie di sanzioni sulle esportazioni di energia russe, alimentando la scarsità di offerta.

Al momento in cui si scrive i futures sul Brent scambiano a 100,59, dopo essere stati sotto la soglia dei 100 dollari al barile nelle ultime sessioni, mentre il WTI viaggia sui 94,45 dollari al barile, con un -0,46%.

Il petrolio vede la recessione: prezzi giù

Il petrolio è salito alle stelle all’inizio del 2022, con il Brent a marzo che si è avvicinato al suo massimo storico di $147 al barile dopo che l’invasione russa dell’Ucraina ha aumentato le preoccupazioni sull’offerta.

I timori per il rallentamento della crescita da allora, però, hanno eclissato la scarsa offerta.

“Lo slancio al rialzo dei prezzi del petrolio è gradualmente svanito”, hanno affermato gli analisti di Haitong Futures. “Una volta che la situazione della domanda e dell’offerta mostrerà segni di ulteriore deterioramento, è probabile che il petrolio guiderà il declino delle materie prime”.

I sondaggi hanno mostrato lunedì che le fabbriche negli Stati Uniti, in Europa e in Asia stanno lottando faticosamente per lo slancio a luglio, poiché la domanda globale in calo e le rigide restrizioni Covid della Cina hanno rallentato la produzione.

Non solo, gli investitori stanno monitorando un aumento delle tensioni Usa-Cina, stimolato dalla prevista visita della presidente della Camera Nancy Pelosi a Taiwan. La situazione di stallo ha attenuato l’appetito per le attività rischiose, con azioni e molte materie prime al ribasso.

Per capire come sta cambiando il trend del greggio, basta considerare che il Brent, dal suo picco di un mese fa - 5 luglio - a 114,59 dollari al barile, ha perso ad aggi - ore 12.00 - il 13%. In un mese, il WTI è crollato di circa il 16%.

Il fattore OPEC: cosa deciderà il cartello?

Al centro dell’interesse di questa settimana c’è l’incontro di mercoledì 3 agosto tra l’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (OPEC) e alleati tra cui la Russia, insieme noti come OPEC+, per decidere se aumentare la produzione a settembre.

Se sarà avviato un incremento di produzione, questo sarà di lieve entità secondo indiscrezioni.

L’incontro dell’OPEC+ arriva dopo che il presidente Joe Biden ha esortato l’Arabia Saudita a pompare di più in una visita nel Regno il mese scorso. L’alleanza ha già accettato di restituire tutte le forniture che ha portato offline dopo lo scoppio della pandemia, sebbene alcuni membri non siano stati in grado di soddisfare pienamente le quote.

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