Dal primo gennaio 2022 è possibile richiedere l’assegno unico per i figli. Ma quali sono le famiglie che ci guadagneranno di più? Entriamo nel dettaglio.
Da gennaio 2022 parte la «rivoluzione» assegno unico familiare, destinato a tutti i lavoratori (dipendenti, autonomi, disoccupati, incapienti e partite Iva) senza limiti di Isee. Possono farne richiesta all’Inps tutte le mamme dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni del figlio. Le misure di «welfare familiare» attualmente in vigore - tra cui detrazioni fiscali per i figli a carico, assegni al nucleo familiare (Anf) e bonus bebè - saranno sostituite in toto dall’assegno unico 2022. Ma quali sono le famiglie che «ci guadagnano» con il passaggio? Entriamo nel dettaglio.
Chi ci guadagna con l’assegno unico 2022
Secondo una serie di simulazioni pubblicate dal quotidiano Avvenire, gli incrementi saranno sostanziosi per 7,1 milioni di nuclei familiari sui 7,5 interessati dal provvedimento. Chi ne beneficerà di più, ovviamente, saranno lavoratori autonomi, partite Iva e disoccupati, finora esclusi dalle misure in vigore. Detrazioni e assegni familiari (Anf) erano erogati infatti direttamente dal datore di lavoro e destinati ai soli dipendenti. Proprio in quest’ultima categoria adesso però potrebbero nascere delle criticità, con qualcuno che potrebbe ricevere un assegno unico inferiore rispetto alla somma delle misure precedenti.
Stando alle simulazioni, ci potrebbe essere una perdita per i lavoratori dipendenti nella fascia di reddito imponibile Irpef attorno ai 15 mila euro. Ma in questo caso per tamponare la situazione è prevista una clausola di salvaguardia per gli Isee sotto i 25 mila euro. Non solo. Criticità possono nascere nel caso i figli abbiamo superato i 21 anni di età. Ma in questo caso restano in vigore le vecchie detrazioni per familiari a carico.
Dal momento che la clausola di salvaguardia si ferma a 25 mila euro, i nuclei che hanno un reddito leggermente più alto ci potrebbero rimettere. Ma stando alle proiezioni, gli scostamenti maggiori si verificherebbero nei casi di redditi bassi ma patrimoni alti (immobili o conti bancari), che fanno salire l’Isee.
In ogni caso, secondo le simulazioni, su 7,5 milioni di famiglie interessate, 7,1 milioni di nuclei familiari avranno guadagni significativi. Tra questi in particolare i nuclei di lavoratori autonomi, partite Iva, disoccupati e incapienti. Non solo. Vantaggi anche per le famiglie con redditi medi e più figli. Secondo la simulazione, circa 300 mila famiglie pareggeranno grazie alla clausola di salvaguardia. Criticità invece per circa 100 mila nuclei familiari. Ma il problema potrebbe essere risolto con un piccolo stanziamento aggiuntivo.
leggi anche
Calcolo assegno unico figli 2022 spiegato in modo semplice: tabelle importi e chiarimenti
A chi spetta l’assegno unico familiare 2022
Dal primo gennaio 2022 sarà possibile richiedere l’assegno unico per i figli. Possono farne domanda tutte le famiglie senza limiti di Isee, a partire dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni del figlio. L’assegno unico - che sostituisce tutte le precedenti forme di sostegno per i figli - varia sensibilmente in base al reddito.
L’importo può andare dai 50 a 175 euro al mese per ogni figlio. Il contributo massimo spetta alle famiglie con Isee sotto i 15 mila euro. Mentre a chi ha un reddito sopra i 40 mila euro spetta la cifra minima. Il contributo aumenta per le famiglie numerose.
Non è tutto. Dai 18 ai 21 anni di età, una cifra ridotta rispetto all’assegno può essere accreditata direttamente al figlio. Purché sia iscritto all’università; faccia tirocinio; svolga un corso professionale; svolga servizio civile o svolga un lavoro a basso reddito.
© RIPRODUZIONE RISERVATA