Assegno unico figli fa reddito?

Patrizia Del Pidio

7 Febbraio 2025 - 12:26

L’assegno unico e universale per i figli concorre alla formazione del reddito complessivo? La Cu che l’Inps mette a disposizione deve essere inserita nel 730/2025?

Assegno unico figli fa reddito?

L’assegno unico per i figli fa reddito? L’Inps, ogni anno, mette a disposizione dei beneficiari dell’assegno unico la Cu di quanto percepito con la misura l’anno precedente. I redditi contenuti nella Certificazione Unica vanno inseriti nel 730/2025?

L’assegno univo e universale per i figli è partito nel 2021 come misura di sostegno al reddito per i nuclei familiari con figli fino a 21 anni di età inizialmente soltanto per genitori con partita Iva, incapienti o disoccupati, che non percepivano gli assegni al nucleo familiare. Successivamente è stato allargato a tutti i nuclei familiari con figli e ha preso il posto degli Assegni al nucleo familiare inglobando, al tempo stesso, molte altre misure dedicate ai figli come, ad esempio, le detrazioni per i figli a carico, il bonus bebè e il bonus mamma domani.

La misura attualmente è percepita da chiunque abbia figli, anche adottati, a carico e proprio per questo l’interesse verte nel capire se l’assegno unico fa reddito oppure no. Dal 2023, infatti, l’Inps rende disponibile per i beneficiari dell’AUU la Certificazione Unica di quanto percepito nel corso dell’anno precedente.

Sapere se gli importi incassati a titolo di assegno unico fanno reddito è determinante per comprendere se sulla prestazione vanno pagate la tasse o se la stessa potrà andare a incidere su eventuali altre prestazioni che si stanno percependo provocandone la diminuzione o la decadenza. Facciamo chiarezza al riguardo.

L’assegno unico per i figli fa reddito?

Per quanto riguarda la possibilità che l’assegno unico possa essere soggetto a tassazione vi diciamo subito che non esiste questo pericolo. Come si legge nel testo del decreto della misura, l’assegno “non concorre alla formazione del reddito ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 917/1986”.

Questo significa che l’assegno unico non fa reddito, né ai fini fiscali né per quanto riguarda l’erogazione di quelle prestazioni previdenziali e assistenziali per le quali si considerano solamente i redditi soggetti a Irpef.

Non è necessario, per questo motivo, indicare l’assegno unico per i figli in sede di dichiarazione dei redditi. La Certificazione Unica rilasciata dall’Inps, infatti, è unicamente a scopo informativo, per far sapere alle famiglie gli importi erogati a titolo di assegno unico che, tra l’altro nella CU erano indicati proprio come «redditi esenti».

Sull’assegno unico, di fatto, non sono dovute tasse e gli importi percepiti non vanno neanche ad aumentare il reddito imponibile per la determinazione dello scaglione di reddito per l’applicazione dell’aliquota Irpef. Da questo punto di vista, quindi, l’assegno unico si comporta come le prestazioni assistenziali.

L’assegno unico va indicato nell’Isee?

Il fatto che l’assegno unico per i figli non faccia reddito non significa che questo non concorra alla formazione dell’Isee, ossia di quell’indicatore che viene utilizzato come riferimento per il riconoscimento di diverse misure, quale ad esempio l’assegno unico stesso.

Nell’Isee, infatti, si considerano tutti i redditi, anche quelli esenti da Irpef. Questo significa che l’assegno unico percepito nel 2023 andrà a incidere sull’Isee del 2025 (visto ai fini del calcolo dell’indicatore si tiene conto di redditi e patrimoni riferiti a due anni prima). Si avrà, dunque, un Isee più alto a causa di questa misura, con conseguenze negative dunque per tutte le altre prestazioni il cui importo dipende dall’Isee, assegno unico compreso (e questo è paradossale).

Una novità portata dalla Legge di Bilancio 2025, però, esclude il reddito dell’assegno unico dall’Isee, ma solo per la determinazione del valore necessario per il riconoscimento del bonus nido e del bonus nascita di 1.000 euro. La novità, di fatto, mira a escludere che una prestazione erogata per i figli possa andare ad agire negativamente su altre prestazioni mirate sempre ai figli.

Argomenti

Iscriviti a Money.it