Il gruppo italiano si aggiudica due nuove commesse in Messico e in Cile per un valore complessivo di 193 milioni di euro, ma a Piazza Affari il titolo non festeggia.
La costruzione di un hub a servizio del nuovo aeroporto di Città del Messico e la realizzazione di tunnel sotterranei per un progetto minerario.
Sono i due nuovi contratti che si è aggiudicata Astaldi rispettivamente in Messico e in Cile.
Due ordini dal valore complessivo (in quota Astaldi) di circa 193 milioni di euro, che permetteranno al gruppo italiano di rafforzare la sua presenza in Sud America e di muovere in primi passi nel mercato messicano.
Nonostante la notizia delle nuove commesse, il titolo si mostra sofferente in Borsa.
Primi passi nel mercato del Messico
L’ordine in Messico rappresenta un’ottima occasione per il gruppo italiano, che sta perseguendo una strategia di diversificazione geografica, parallelamente al rafforzamento della presenza nelle aree in cui opera già da diversi anni.
In particolare, il mercato delle infrastrutture messicano, sostiene la stessa società
“offre grandi opportunità di sviluppo nel settore di riferimento”.
Astladi, dunque, sarà impegnata in Messico a partire dal mese di giugno e per i prossimi 32 mesi nella partecipazione al progetto Centro Intermodale del Trasporto Terrestre a servizio del nuovo aeroporto internazionale di Città del Messico, che prevede tra l’altro la costruzione di un hub di 5 piani.
La struttura servirà per garantire i collegamenti terresti con il nuovo scalo aeroportuale della cui gestione e costruzione è responsabile Grupo Aeroportuario Ciudad Mexico, che è anche committente dei lavori di cui si occuperà l’italiana.
Il valore del contratto Epc è di 350 milioni di dollari, di cui 120 milioni di euro di competenza del gruppo Astaldi, mentre le opere saranno realizzate in raggruppamento di imprese con il gruppo Arendal.
“Anche in quest’occasione l’ingresso nel nuovo Paese fa leva sulla partnership con un contractor locale”
ha sottolineato il gruppo italiano.
Astaldi si rafforza in Cile
Ammonta, invece, a circa 73 milioni di euro, con la possibilità di incrementare fino ad un massimo di ulteriori 85 milioni di euro, il contratto aggiudicato da Astaldi in Cile nell’ambito del Progetto Minerario Recursos Norte, che prevede lo sviluppo in sotterraneo della miniera di rame El Teniente, una delle più produttive del Paese che genera l’8% della produzione totale di rame.
I lavori, in cui sarà impegnato il gruppo italiano, sono divisi in due fasi. La prima è dedicata alla progettazione e realizzazione di 2 tunnel – uno di accesso, l’altro per il trasporto dei materiali – per un totale di 5 chilometri di lunghezza. Nel corso di questo primo step, potranno essere previste, inoltre, opere aggiuntive a seconda delle esigenze del committente che è la Codelco (Corporacion Nacional del Cobre de Chile).
La seconda fase prevede, infine, la realizzazione di ulteriori 2,6 chilometri di tunnel di accesso.
In Cile, Astaldi, è presente ormai da circa un decennio e di recente – nel novembre 2017 – si è aggiudicato la realizzazione del nuovo presidio ospedaliero di Linares commissionato dal Ministero della Salute cileno per un valore di circa 140 milioni di euro.
Con Codelco, che rappresenta il primo produttore al mondo di rame, l’italiana ha ormai un rapporto consolidato di collaborazione nel settore minerario del Cile.
Il futuro di Astaldi
Mentre Astaldi fa il suo ingresso in Messico e si rafforza in Cile, il titolo non festeggia in Borsa e alle 14 di oggi cedeva lo 0,22% a 2,78 euro.
I prossimi giorni saranno importanti per il gruppo italiano, visto che sul tavolo del Cda, che dovrebbe tenersi in questa settimana, dovrebbe approdare l’annunciato aumento di capitale da 300 milioni di euro, che poi passerà al vaglio dell’assemblea dei soci.
Quotato in Borsa dal 2002, Astaldi ha chiuso il 2017 con un portafoglio totale di oltre 24 miliardi di euro e un fatturato superiore ai 3 miliardi.
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