Aumenti stipendi e arretrati Forze Armate e di Polizia, ecco le vere date dei pagamenti

Simone Micocci

23 Aprile 2025 - 20:10

Stipendi Forze Armate e Polizia, non ci sono buone notizie. Slitta il pagamento di aumenti e arretrati.

Aumenti stipendi e arretrati Forze Armate e di Polizia, ecco le vere date dei pagamenti

Attenzione alle ultime notizie sugli stipendi di Forze Armate e di Polizia, per i quali al termine della scorsa settimana è stato pubblicato il testo del nuovo accordo contrattuale in Gazzetta Ufficiale dando così il via libera all’entrata in vigore delle varie novità, tra cui ad esempio il riconoscimento di due nuove indennità.

Come vi avevamo comunicato qualche giorno fa l’intenzione dell’Amministrazione era di riconoscere gli aumenti in tempi rapidi, recuperando il ritardo accumulato durante l’iter legislativo che ha portato alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Ecco quindi che NoiPa stava predisponendo i lavori con l’obiettivo di pagare gli arretrati dell’aumento di stipendio con cedolino straordinario in arrivo a fine maggio per poi adeguare le tabelle stipendiali a partire dal mese successivo.

Avevamo tuttavia sottolineato alcune riserve riguardo al concretizzarsi di un tale piano, in particolare per il poco tempo a disposizione di NoiPa per procedere con la liquidazione degli arretrati (che ricordiamo decorrono dall’1 gennaio 2024 e comprendono tutte le mensilità del 2025 in cui gli stipendi non sono ancora stati aggiornati) a maggio, specialmente in un periodo caratterizzato dai lunghi ponti per le festività del 25 aprile e dell’1 maggio.

Ci dispiace confermare che i nostri timori erano fondati. Come da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Money.it, infatti, le date per il pagamento degli aumenti di stipendio, arretrati compresi, riconosciuti dal rinnovo di contratto 2022-2024 al personale di Forze Armate e di Polizia sono cambiate. E non è una buona notizia.

Aumenti di stipendio e arretrati per il personale delle Forze Armate e di Polizia, ecco le nuove date

Apprendiamo proprio in questo momento che NoiPa non farà in tempo a liquidare gli arretrati - che come abbiamo già avuto modo di spiegare partono da circa 720 euro netti in quanto vanno decurtati i compensi già pagati al personale, dall’indennità di vacanza contrattuale (pari allo 0,5% della retribuzione) all’anticipo del rinnovo di contratto (il 3,35% della retribuzione lorda) - con cedolino straordinario di maggio.

Troppo poco il tempo a disposizione alla luce del fatto che il contratto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale solo in data venerdì 18 aprile.

Per quanto inizialmente si pensava potesse essere un obiettivo realizzabile, con l’avanzare dei lavori è emerso che si tratta di una procedura più complessa che pertanto necessita di più tempo. Ecco perché gli arretrati in busta paga ci saranno solo a giugno 2025, mentre per l’adeguamento stipendiale bisognerà attendere persino luglio.

E attenzione, perché queste date non comprendono il personale volontario delle Forze Armate - Esercito, Aeronautica e Marina - per i quali è necessaria la pubblicazione di un decreto ad hoc prima di poter procedere con l’adeguamento della paga.

Le polemiche dei sindacati

Il rinvio del pagamento degli arretrati e dell’adeguamento stipendiale ha subito scatenato le reazioni delle sigle sindacali del comparto difesa e sicurezza. In particolare, Aspmi ha espresso forte dissenso rispetto a quanto emerso nelle ultime ore, definendo il ritardo una mancanza di rispetto verso chi ogni giorno garantisce la sicurezza del Paese:

“È inaccettabile che il personale militare debba ancora attendere per ricevere ciò che gli spetta di diritto. Il contratto è stato finalmente pubblicato, eppure ci ritroviamo a fare i conti con ulteriori rinvii. Il personale è stanco di promesse non mantenute. Chiediamo l’intervento immediato del Ministro Crosetto affinché si faccia carico di questa situazione e sblocchi le procedure necessarie.”

Gentile ha poi sottolineato l’assurdità della situazione, ricordando che non solo siamo in ritardo nell’attuazione del contratto 2022-2024, ma siamo già entrati nel triennio 2025-2027, per il quale il confronto sul rinnovo non è ancora iniziato nonostante le risorse già stanziate nell’ultima legge di Bilancio. “Non possiamo accettare che si parli di valorizzazione del personale mentre si continua a posticipare il riconoscimento economico pattuito per anni già trascorsi”, ha aggiunto Gentile che ha invocato un intervento urgente a livello politico e amministrativo per evitare ulteriori slittamenti che rischiano di alimentare il malcontento e demotivare ulteriormente le Forze Armate, già gravate da carichi operativi elevati e carenze organiche croniche.

Il sindacato, inoltre, ha chiesto trasparenza da parte di NoiPa sui tempi tecnici della procedura, auspicando che già nei prossimi giorni venga avviato un confronto per monitorare l’avanzamento dei lavori e garantire che giugno e luglio restino le date effettive per arretrati e aumenti.

Polemiche anche da parte del sindacato Sim Marina Militare che ha mostrato tutto il proprio sdegno per i ritardi e l’inefficienza che stanno caratterizzando l’applicazione del contratto 2022-2024 per il personale militare. “È inconcepibile che, nonostante l’ Amministrazione Difesa sia pronta, il sistema NoiPa, sotto la gestione del Ministero dell’Economia e delle Finanze, continui a essere il collo di bottiglia che impedisce un’erogazione rapida e organizzata degli arretrati e degli adeguamenti stipendiali.” Ha poi aggiunto: “Esigiamo senza indugio che il Ministro dell’Economia e delle Finanze e il Ministro della Difesa assumano una posizione chiara e interventi immediati per sanare questa situazione. Gli arretrati devono essere liquidati entro il mese di maggio 2025 e gli adeguamenti stipendiali applicati senza ulteriori rinvii entro giugno 2025. Questi pagamenti rappresentano un diritto acquisito del personale militare, che non può essere ulteriormente compromesso da inefficienze istituzionali”.

In polemica con i ritardi anche l’Usif Guardia di Finanza: “I tempi per l’adeguamento degli stipendi e il pagamento degli arretrati previsti dall’ultimo accordo sindacale sono inaccettabili. Ribadiamo la nostra totale indignazione e il dissenso rispetto a questa situazione. Siamo stanchi delle solite pacche sulle spalle, inutili e ormai insopportabili. Noi lavoratori in divisa siamo poveri, pur lavorando ogni giorno con serietà e impegno.

Anche l’Usif Finanza ha poi sottolineato l’urgenza nell’aprire il tavolo per il rinnovo del contratto e avviare un confronto serio anche sul tema della previdenza dedicata. “Non c’è più tempo da perdere. Il Governo trovi subito le risorse e avvii un confronto reale con le Organizzazioni Sindacali del settore”.

Gli operatori, con queste regole d’ingaggio e in queste condizioni, sono stanchi, sfiduciati e sempre più demotivati.

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