Aumenti di stipendio insegnanti e ATA: confronto con l’ultimo rinnovo del contratto

Simone Micocci

30 Maggio 2018 - 15:14

Il rinnovo del contratto 2016-2018 ha deluso insegnanti e ATA; quanto successo nel 2009 è solamente un lontano ricordo.

Aumenti di stipendio insegnanti e ATA: confronto con l’ultimo rinnovo del contratto

Che il rinnovo del CCNL Istruzione e Ricerca non abbia soddisfatto insegnanti e ATA non è un segreto; troppo bassi gli importi degli aumenti stipendiali riconosciuti, tant’è che ancora oggi la retribuzione dei docenti italiani è sotto la media europea.

Secondo il personale della scuola - e alcuni sindacati che li rappresentano - il Governo avrebbe dovuto fare molto di più rispetto a quanto disposto con il rinnovo del contratto per il triennio 2016-2018. Lo confermano gli importi dell’assegno con gli arretrati accreditato nei giorni scorsi: ad esempio un insegnante con oltre 20 anni di carriera ha ricevuto poco più di 500€ di arretrati, una cifra irrisoria specialmente se si considera che il contratto è stato bloccato per quasi 10 anni.

Come riportato dal sindacato USB, gli insegnanti - nonché i lavoratori pubblici in generale - sono stati “umiliati da questo rinnovo contrattuale” e non solo per gli aumenti salariali inadeguati ma anche per come sono stati ridefiniti i rapporti tra i lavoratori e la controparte dirigenziale.

Nel dettaglio, secondo USB scuola il primo errore commesso dall’amministrazione è stato quello di non riconoscere gli arretrati per tutti i 9 anni in cui gli stipendi sono stati congelati, ma solo per il biennio 2016-2017.

Questo ha fatto sì che gli arretrati percepiti da insegnanti e ATA siano stati inferiori a quelle che erano le aspettative alla vigilia del rinnovo del contratto; a tal proposito, come dimostrazione dell’effettivo disagio arrecato al personale della scuola, USB ha fatto il confronto con quanto successo con il rinnovo del contratto del 2009, quando ad un insegnante con 14 anni di servizio vennero riconosciuti più di 930€ di arretrati (allo stesso lavoratore oggi sono stati accreditati solo 460€, tra i quali tra l’altro sono compresi gli incrementi stipendiali delle prime mensilità del 2018).

Un confronto che dimostra che il rinnovo del contratto non è stato altro che un “nuovo processo di smantellamento” della scuola statale pubblica a completamento di quanto già fatto con la Legge 107/2015.

Il sindacato quindi appare molto critico sulle ultime politiche della scuola, ma d’altronde vedendo le tabelle pubblicate non si può non dargli ragione.

Rinnovo del contratto : differenze tra 2018 e 2009

Nove anni fa il rinnovo del contratto Scuola ha portato nelle tasche degli insegnanti degli incrementi stipendiali piuttosto soddisfacenti, specialmente se rapportati a quanto avvenuto oggi.

Nel dettaglio, solo di arretrati un docente della scuola dell’infanzia o primaria - con anzianità di servizio inferiore agli 8 anni - ha percepito un assegno con gli arretrati di importo pari a 1.331€ lordi. Lo stesso docente, che nel frattempo avrà raggiunto almeno lo scatto stipendiale successivo, oggi ha ricevuto invece un assegno pari a 410€.

Un evidente squilibrio che vale anche per i docenti degli altri gradi di istruzione, come dimostra la tabella successiva:

Lo stesso discorso vale per gli incrementi stipendiali mensili; in questo caso però la differenza si nota specialmente per gli insegnanti con maggiore esperienza.

Infatti, mentre con il contratto rinnovato nel 2009 ai docenti della scuola secondaria di II grado con un’anzianità superiore ai 35 anni è stato riconosciuto un aumento mensile superiore ai 147€, con l’ultimo rinnovo ad un docente di pari livello e anzianità lo stipendio è stato incrementato di soli 110€. Per gli insegnanti con meno anzianità, invece, gli incrementi stipendiali di allora sono molto simili a quelli di oggi.

Le stesse disparità tra i due contratti si notano infine per il personale ATA; ecco una tabella che lo dimostra.

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