Manovra, aumento IVA: primo scontro Renzi-PD?

Violetta Silvestri

29 Settembre 2019 - 15:16

In attesa della presentazione della nota di aggiornamento al Def, la manovra ruota intorno all’aumento dell’IVA e al taglio del cuneo fiscale. Ci sarà un primo scontro Renzi-PD? Analizziamo i punti in disaccordo tra i due partiti.

Manovra, aumento IVA: primo scontro Renzi-PD?

In vista della presentazione della nota di aggiornamento al Def di domani, aumentano le indiscrezioni sulla manovra finanziaria 2020. E sulle posizioni dei partiti di governo. Sull’aumento dell’IVA, c’è già il primo scontro Renzi-PD?

Secondo voci molto vicine a Italia Viva, infatti, la riformulazione delle aliquote di imposta ai consumi non sarà accettata in nessun modo dal nuovo partito renziano. Che potrebbe addirittura utilizzare l’arma del veto per far passare la sua linea.

Nel mirino, dunque, ci sarebbero le proposte del governo per equilibrare le risorse necessarie alla manovra. E soprattutto, c’è la battaglia PD sul cuneo fiscale, ritenuta secondaria per Italia Viva dinanzi alla priorità di lasciare invariata l’IVA.

Si preannuncia uno scontro nel governo? Italia Viva potrebbe far valere il suo peso - e il suo veto - nelle decisioni sulla manovra e sull’approvazione della Legge di bilancio 2020.

Aumento IVA: no di Renzi. Meglio ritardare il cuneo fiscale per Italia Viva

Sono circa 7 i miliardi che il governo deve trovare per far quadrare i conti della manovra. La riformulazione dell’IVA, dunque, è sotto i riflettori da giorni. Confcommercio e Confesercenti hanno già fatto sentire la propria voce contraria a qualunque tentativo di aggiustamento, che sarebbe una stangata per tutti.

La linea della fermezza arriva anche da Italia Viva di Renzi, sostenitrice del governo proprio per evitare il dannoso aumento dell’IVA per gli italiani. In aperta sfida con la linea del Partito Democratico, la nuova formazione politica renziana ribadisce il no ad ogni proposta. Anche a quella di mantenere ferma la soglia del 22%, e rivedere le aliquote agevolate, con rialzi dal 10% al 13%. Oppure alla possibilità di introdurre un bonus-malus, meccanismo che fa alzare la percentuale di tassazione solo a chi utilizza il contante, mentre prevede l’abbassamento per l’impiego di denaro elettronico.

Forte dei numeri al Senato, Renzi ha assunto una posizione netta sulla contrarietà a qualsiasi riformulazione dell’IVA. Le ultime dichiarazioni di membri del partito Italia Viva, infatti, sono chiare: «Quando vedremo i testi o ci convocheranno per discuterne, diremo che il governo è nato per bloccare l’aumento dell’IVA e deve farlo».

La controproposta per mantenere ferma l’imposta? Far slittare la riforma del cuneo fiscale che costa dai 2,5 eaii 5 miliardi, il cavallo di battaglia del Partito Democratico. Primo scontro tra Renzi e PD?

Manovra: IVA e taglio al cuneo fiscale. Sfida Renzi-PD

Abbassare le tasse sembra essere l’obiettivo generale del governo giallo-rosso nel preparare la prossima manovra. Restano in piedi, però, differenze tra le priorità e difficoltà nel reperire tutte le risorse necessarie per evitare l’innalzamento delle tasse.

Il Partito di Zingaretti insiste sulla riforma del cuneo fiscale, con l’obiettivo di alleggerire gli oneri del fisco sui datori di lavoro, sui lavoratori dipendenti e sui liberi professionisti.

I temi del lavoro, dell’occupazione e della ripresa economica sono prioritari per i dem al governo. Non si può rinunciare a ridurre il costo del lavoro. Per questo, sono necessarie risorse che potrebbero liberarsi anche con una riformulazione delle aliquote IVA.

Tale schema, però, è assolutamente allontanato da Renzi. Ci sarà un veto? Come reagirà il Partito Democratico?

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