Aumento dell’IVA di 3 punti percentuali nel 2018? Attesa per la decisione del Governo che potrebbe portare ad un crollo dei consumi.
L’IVA aumenterà davvero del 3% dal prossimo anno? In questi giorni si parla con insistenza di un possibile aumento dell’IVA, con quella ordinaria che passerà al 25% rispetto al 22% attuale. Un aumento di tre punti percentuali che colpirà anche quella agevolata al 10%.
Quello che in molti si chiedono è se è vero che le aliquote IVA aumenteranno nel 2018 oppure se si tratta solamente di una notizia falsa diffusa per denigrare l’attuale Governo. D’altronde non sarebbe la prima bufala a circolare sul web.
Questa volta, però, è tutto vero. Infatti, nonostante non ci sia ancora la certezza assoluta che l’IVA aumenterà nel 2018 questo è uno scenario altamente possibile e i tecnici del Ministero che stanno lavorando alla stesura del Documento di economia e finanza con le linee programmatiche per il prossimo anno ne stanno discutendo proprio in questi giorni. Facciamo chiarezza analizzando le motivazioni che potrebbero portare all’aumento di 3% delle aliquote IVA.
IVA: perché potrebbe aumentare nel 2018?
Entro il 2019 dovrà avvenire l’azzeramento del deficit strutturale di bilancio, così come pattuito con Bruxelles. Questo significa che Gentiloni, o chi ci sarà al suo posto, dovrà trovare 19 miliardi di euro nella manovra finanziaria per il 2018, e altri 23 miliardi per il 2019.
Qualora non si dovessero trovare queste risorse allora scatterebbero le clausole di salvaguardia disattivate dalla precedente finanziaria e ciò porterebbe ad un rincaro dell’IVA, con le aliquote 10% e 22% che aumenterebbero del 3%. Inoltre, nel 2019 per la nuova IVA al 25% ci sarebbe un ulteriore aumento dello 0,9%.
Tuttavia, sembra che il Partito Democratico stia facendo di tutto per evitare un aumento dell’IVA, dal momento che si tratterebbe di una misura talmente impopolare che potrebbe mettere a rischio una loro vittoria nelle elezioni politiche del 2018.
Tutto quindi dipenderà da come, e se, il Governo riuscirà a reperire le risorse per l’azzeramento del deficit strutturale; a tal proposito c’è molta attesa per i risultati dell’estensione dello split payment effettuata quest’anno dalla quale si stima che verrà recuperato circa 1 miliardo.
La speranza è che si trovi una soluzione per scongiurare l’aumento dell’IVA, anche se oggi ci sembra poco possibile. E ciò, come rilevato dalle associazioni dei consumatori, potrebbe avere degli effetti disastrosi sui consumi.
Aumento dell’IVA e gli effetti sui consumi
A lanciare l’allarme per gli effetti dell’aumento dell’IVA è Confesercenti che tramite una simulazione condotta con il supporto di Ref ricerche ha messo in risalto le conseguenze che questa manovra avrà sui consumi.
Nel dettaglio, se il Governo decidesse di procedere con l’aumento dell’IVA rischiamo di andare verso un vero e proprio crollo dei consumi, poiché le famiglie spenderanno in media 305 euro in meno ogni anno.
L’aumento quindi permetterebbe all’Italia di risanare il deficit ma avrebbe comunque un impatto negativo stimabile in 5 miliardi di euro. In termini di PIL questa perdita si traduce con un -0,3% a regime, causata dall’impatto che le nuove aliquota IVA avranno sull’infazione (stimabile un +0,7%) e sui consumi.
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