Franchigia IVA per le piccole imprese UE. Quali sono i vantaggi (e gli obblighi)?

Giorgia Paccione

14 Aprile 2025 - 07:18

Dal 2025 nuove opportunità per le PMI che operano in Europa. Ecco come funziona la franchigia IVA transfrontaliera e come comunicare i dati all’Agenzia delle Entrate.

Franchigia IVA per le piccole imprese UE. Quali sono i vantaggi (e gli obblighi)?

A partire dal 2025, le PMI italiane avranno la possibilità di operare in tutta l’Unione Europea beneficiando di un regime di franchigia IVA transfrontaliera.

Questa novità, introdotta con l’obiettivo di semplificare gli adempimenti fiscali e incentivare la crescita delle realtà più piccole, presenta però delle regole precise e degli obblighi di comunicazione da rispettare.

Vediamo nel dettaglio come funziona, chi può beneficiarne e quali sono i passi da seguire per aderire al regime.

Cos’è la franchigia IVA transfrontaliera?

La franchigia IVA transfrontaliera è un regime opzionale che consente alle piccole imprese stabilite in un Paese membro dell’UE di effettuare cessioni di beni e prestazioni di servizi in altri Paesi dell’Unione senza applicare l’IVA.

Questo significa che l’impresa non dovrà addebitare l’IVA ai propri clienti esteri e non dovrà versarla all’erario del proprio Paese.

Il regime è stato introdotto in Italia con il Dlgs n. 180/2024, in recepimento della Direttiva UE 2020/285, e rappresenta una grande opportunità per le piccole imprese che desiderano espandere il proprio business in Europa, semplificando notevolmente gli adempimenti fiscali e amministrativi.

Chi può beneficiare della franchigia IVA?

Per poter beneficiare della franchigia IVA transfrontaliera, è necessario rispettare alcuni requisiti fondamentali:

  • essere una piccola impresa stabilita in un Paese membro dell’UE che ha adottato il regime di franchigia;
  • avere un volume d’affari annuo inferiore a 100.000 euro in tutta l’UE;
  • rispettare le normative specifiche del proprio Paese membro in materia di IVA.

È importante sottolineare che il superamento della soglia di 100.000 euro comporta la decadenza dal regime di franchigia. In questo caso, l’impresa è tenuta a comunicare tempestivamente il superamento della soglia all’Agenzia delle Entrate, entro 15 giorni lavorativi, indicando la data e il valore delle operazioni effettuate dall’inizio del trimestre.

Come comunicare i dati all’Agenzia delle Entrate

Per aderire al regime di franchigia IVA transfrontaliera, è necessario comunicare trimestralmente all’Agenzia delle Entrate i dati relativi alle operazioni effettuate.

A tal fine, l’Agenzia ha approvato un apposito modello, disponibile sul sito istituzionale, insieme alle istruzioni e alle specifiche tecniche per l’invio dei dati.

Il modello deve essere compilato con cura e precisione, indicando tutte le informazioni richieste, tra cui:

  • i dati identificativi dell’impresa;
  • il volume d’affari realizzato nel trimestre di riferimento;
  • l’ammontare delle operazioni effettuate in ciascun Paese membro dell’UE.

I dati comunicati saranno utilizzati per le finalità di liquidazione e accertamento delle operazioni effettuate, in applicazione del nuovo regime fiscale. È quindi fondamentale prestare la massima attenzione alla compilazione del modello e rispettare le scadenze previste per l’invio dei dati.

La comunicazione trimestrale dovrà essere conservata fino al 31 dicembre dell’undicesimo anno successivo a quello di presentazione del modello.

Modello Franchigia IVA
Modello dell’Agenzia delle Entrate per la comunicazione trimestrale del regime transfrontaliero di franchigia.

Vantaggi e svantaggi della franchigia IVA

La franchigia IVA transfrontaliera offre numerosi vantaggi alle piccole imprese, tra cui:

  • semplificazione degli adempimenti fiscali e amministrativi;
  • maggiore competitività sui mercati esteri, grazie alla possibilità di offrire prezzi più competitivi;
  • possibilità di espandere il proprio business in Europa senza dover affrontare le complessità legate all’IVA.

Tuttavia, è importante considerare anche alcuni potenziali svantaggi:

  • la soglia di 100.000 euro potrebbe essere limitante per alcune imprese in crescita;
  • è necessario prestare attenzione al rispetto delle normative specifiche di ciascun Paese membro in materia di IVA;
  • in caso di superamento della soglia, è necessario comunicare tempestivamente il superamento all’Agenzia delle Entrate.

La franchigia IVA transfrontaliera rappresenta quindi una grande opportunità per le piccole imprese italiane che desiderano internazionalizzarsi. È però fondamentale valutare attentamente i vantaggi e gli svantaggi del regime, e rispettare scrupolosamente gli obblighi di comunicazione previsti dalla legge.

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