Il 2024 farà rima con rincaro. Sono tanti gli aumenti in vista del nuovo anno. Tra questi anche i pedaggi autostradali.
Sarà un 2024 di rincari in diversi settori. Cibo, Rc auto, e anche il settore dei trasporti, in particolare i pedaggi autostradali. A partire dal 1° gennaio scattano nuovi aumenti sopratutto sulla rete Aspi, quella gestita da Autostrade per l’Italia che conta circa 3.000 chilometri.
Sulle autostrade gestite dal più importante gestore italiano, il rincaro delle tariffe sarà dell’1,51%. Si tratta comunque di una cifra più bassa rispetto alla media del 2,3% degli altri gestori.
Questo perché Aspi ha un Pef (Piano economico e finanziario) già approvato e dunque fin da ora è possibile conoscere l’aumento preciso delle tariffe tenendo conto dei costi effettuati nel 2023 e dell’inflazione. In quasi tutti gli altri casi invece non ci sono Pef approvati. Il decreto Milleproroghe appena entrato in vigore prevede che venga fatto entro la fine del 2024 e a questo sono previsti aumenti che possono essere al rialzo o al ribasso rispetto al 2,3% che sta per entrare in vigore.
Così dopo 4 anni di stop a causa del crollo del Ponte Morandi, già quest’anno le autostrade sono costate il 3,34% in più e il prossimo anno il trend al rialzo è confermato. Un aumento concesso a fronte di investimenti e manutenzioni delle reti da parte dei concessionari e dell’aumento del costo della vita.
Aspi ha dichiarato di aver speso nel 2023 1,6 miliardi, di cui oltre 500mila per manutenzioni, 700 milioni per ammodernamenti e 400 milioni per le nuove opere. Nel Pef di Aspi è prevista la realizzazione di 12 opere strategiche per il paese ma nel 2023 i lavori veri e propri non sono ancora iniziati.
Tra i maggiori rincari balza all’occhio poi il tunnel del Monte Bianco, quello che collega la Francia all’Italia, il cui attraversamento costerà il 5% in più. Si andrà dai 55 euro per le auto ai 200 euro per i mezzi pesanti.
Ci sono poi delle eccezioni
In mezzo a questi rincari della rete autostradale ci sono poi delle eccezioni. Autostrade che per il 2024 non prevedono rincari. Come la A24-A25 Roma-L’Aquila-Teramo e diramazione Torano-Pescara con il gruppo Toto che ha ottenuto la concessione delle autostrade laziali e abruzzesi a partire dal 1° gennaio 2024 con la previsione di tariffe bloccate fino al 2032.
Anche le tratte gestite da Autostrade Alto Adriatico non prevedranno rincari. Parliamo della A4 Venezia - Trieste, A28 Portogruaro - Conegliano, A23 Udine Sud - Palmanova e A34 Villesse - Gorizia. Nessun aumento perché non è pervenuta nessuna richiesta di rincaro.
Ad aumentare sarà anche l’assicurazione auto
Altra nota dolente nel 2024 è l’aumento delle assicurazioni. I prezzi delle polizze sono in forte aumento e secondo le stime dell’Ivass, un nucleo familiare che dispone di due automobili si ritroverà a spendere in totale 62 euro in più rispetto al 2023 solo a titolo di copertura assicurativa, senza considerare eventuali malus dovuti a sinistri con colpa.
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