Aumento di stipendio di 190 euro, è ufficiale: importante accordo raggiunto nella Scuola

Giorgia Bonamoneta

14 Luglio 2023 - 23:55

È stato rinnovato il contratto scuola (2019-2021) che porta un aumento nello stipendio del personale scolastico. Le novità introdotte, cosa cambia?

Aumento di stipendio di 190 euro, è ufficiale: importante accordo raggiunto nella Scuola

Aumento di 124 euro per il personale docente e 97 euro lordi per il personale Ata. È stato chiuso l’accordo per il rinnovo del contratto scuola. Con diversi anni di ritardo, considerando che l’accordo risale al triennio 2019-2021, è stato firmato il rinnovo del contratto del comparto istruzione, università e ricerca nella sede dell’Aran. Uil scuola non ha firmato perché, secondo quanto comunicato in una nota, l’accordo raggiunto presenterebbe “parti lesive dei diritti del personale”.

Il rinnovo del contratto giunto nella giornata di ieri, giovedì 13 luglio 2023 (rinnovo del contratto 2019-2021) apporterà un incremento economico pari a 100-200 euro al mese. Il personale Ata riceverà 97 euro lordi in più, per i docenti 124 euro lordi al mese e per i dirigenti amministrativi l’aumento è pari a 190 euro al mese. Novità anche per il personale precario.

Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha commentato il raggiungimento dell’accordo con soddisfazione, spiegando che il nuovo contratto segna un importante passo avanti verso una sempre maggiore valorizzazione di tutto il personale della scuola. Meno allineati la Gilda degli insegnanti che ha definito le risorse scarse e ben lungi dal coprire l’aumento del costo della vita, ma felici di aver ottenuto il riconoscimento lavorativo dell’attività di formazione. Ancora più critico Uil, che attraverso il segretario Giuseppe D’Aprile, ha parlato di punti controversi.

L’accordo per il contratto collettivo è stato raggiunto, non senza critiche. Quali sono le novità e gli aumenti ufficiali?

Contratto collettivo: con il rinnovo fino a 190 euro in più al mese

Nella sede contrattuale dell’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, è stato raggiunto ieri (dopo anni di regolare ritardo) l’accordo per il rinnovo del contratto di lavoro del comparto istruzione, università e ricerca (1.232.248 dipendenti, un terzo dell’intera pubblica amministrazione, tra cui 928.000 insegnanti di scuola).

L’accordo trovato prevede un aumento degli stipendi per tutto il reparto scuola, nel valore di:

  • aumento medio per i docenti pari a 124 euro;
  • incremento per il personale Ata (dagli amministrativi ai bidelli) pari a 97 euro;
  • l’aumento maggiore è per i dirigenti amministrativi (Dsga) pari a 190 euro al mese.

Novità anche per i precari docenti e Ata a cui sono stati riconosciuti giorni di permesso (3) remunerati per motivi personali o famigliari. Inoltre il nuovo contratto inquadra i futuri docenti tutor.

Le insoddisfazioni dei sindacati: i punti critici

Il rinnovo del contratto non ha soddisfatto tutti i partecipanti all’incontro. Infatti Uil scuola non ha firmato l’accordo. La motivazione è da ricercare tra i punti considerati controversi come il nodo sulla mobilità, la mancata valorizzazione del personale Ata, la precarizzazione del lavoro delle segreterie, l’assenza di riferimenti alle scuole italiane all’estero e la parte dedicata alle relazioni sindacali.

Critiche che, secondo il presidente Antonio Naddeo, non sono venute alla luce durante il tavolo di confronto. Critiche però arrivano anche dal segretario Rino Di Meglio che ha definito “le risorse scarse e ben lungi dal coprire l’aumento del costo della vita”. Raggiunto questo accordo ora si chiede subito di iniziare il dialogo per il contratto 2022-2024.

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