Aumento stipendio insegnanti, più soldi in busta paga con le risorse della formazione: di quanto e perché

Simone Micocci

17 Marzo 2023 - 08:42

Stipendio insegnanti, sale a 124 euro l’aumento riconosciuto con il rinnovo di contratto 2019-2022. Merito dei 300 mila euro dirottati dal fondo per la formazione.

Aumento stipendio insegnanti, più soldi in busta paga con le risorse della formazione: di quanto e perché

Aumentano (ancora) gli stipendi degli insegnanti e per gli altri lavoratori della scuola ma non per merito di una nuova iniezione di risorse: i 300 milioni di euro che serviranno per aumentare le buste paga degli 850 mila insegnanti italiani, nonché di altri 200 mila lavoratori, sono stati recuperati dirottando le risorse già stanziate per il miglioramento dell’offerta formativa.

Quindi, per incrementare l’importo dell’aumento dello stipendio già deciso alla fine dello scorso anno, il governo sembra aver rinunciato, perlomeno per una parte, al progetto di migliorare la formazione continua del personale docente.

Non che gli insegnanti non ne avessero bisogno: d’altronde, nonostante l’incremento apportato dal rinnovo di contratto 2019-2022, i docenti italiani continuano a essere in fondo alla classifica europea delle retribuzioni. Ecco perché il governo ha scelto di tornare sull’Atto d’indirizzo dell’accordo per il rinnovo che era stato sottoscritto lo scorso 10 novembre, intervenendo su quell’aumento dello stipendio tabellare che non aveva per nulla soddisfatto il personale della scuola.

Di quanto aumenterà lo stipendio degli insegnanti

Come il personale docente e gli Ata ricorderanno, l’atto di indirizzo dell’accordo per il rinnovo di contratto 2019-2022 prevedeva un aumento medio di stipendio di 100 euro lordi. Tuttavia, dopo settimane di lavoro, il governo ha trovato la soluzione per rialzare nuovamente le retribuzioni, ritoccando leggermente l’asticella grazie all’immissione di ulteriori 300 milioni di euro.

A darne l’annuncio è il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, il quale ha proposto un’integrazione al suddetto accordo utilizzando ulteriori 300 milioni di euro circa. Soldi che come visto sopra erano già destinati agli insegnanti, in quanto stanziati dalla legge di Bilancio 2022 sul Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa (Fmof). Ma se la formazione può aspettare, gli insegnanti italiani - tra i meno pagati in Europa tanto che le retribuzioni minime sono appena al di sopra della soglia di povertà - non possono attendere ancora per ottenere una valorizzazione economica.

Ecco quindi che l’aumento di 100 euro medi grazie ai 300 milioni di euro dirottati dal Fmof sale fino a 124 euro. Un piccolo passo per il momento, anche perché al netto si tratta di pochi euro in più, ma che rappresenta l’inizio di un percorso di lungo periodo dove i lavoratori della scuola verranno messi in cima alle priorità dell’Esecutivo.

Come spiegato dal ministro Valditara, infatti, “la valorizzazione dei lavoratori della scuola è una delle nostre missioni”. E aggiunge che “non può esserci merito senza dignità”, ragion per cui non è stato possibile esimersi da un incremento ulteriore di risorse destinate a migliorare le retribuzioni di tutto il comparto scuola.

Adesso resterà da capire da quando gli stipendi otterranno questo nuovo ritocco. L’iter potrebbe richiedere ancora diversi step, ragion per cui per avere più soldi in busta paga potrebbe essere necessario attendere qualche mese.

Le reazioni

Nel frattempo i sindacati si sono detti molto soddisfatti per il fatto che il ministro Valditara abbia mantenuto gli impegni presi in sede di accordo per il rinnovo. Se Francesco Sinopoli (Cgil) si dice “contento perché permette di velocizzare la chiusura del contratto”, la segretaria Cisl Ivana Barbacci ritiene che nonostante l’incremento “sia ancora insufficiente” le parti sociali possono essere comunque soddisfatte per aver ottenuto quanto speravano. Questa, inoltre, ricorda che seppure l’incremento - 24 euro medi e lordi - potrebbe sembrare poca cosa, va sommato alla precedente emissione: di fatto, l’aumento per i lavoratori della scuola è di 124 euro mensili lordi, in linea così con il resto del pubblico impiego.

Intervenuto anche il segretario Uil Giuseppe D’Aprile, il quale ricorda che “le cose da fare sono ancora molte e occorre definirle in modo adeguato per arrivare in tempi brevi alla sottoscrizione della parte giuridica del contratto economico”, nonché alla definizione di un “piano serio per il reclutamento” così da porre la parola fine a un precariato senza precedenti.

Senza dimenticare poi che il Ccnl corrente è già scaduto e servirà iniziare a discutere del nuovo stanziamento di risorse; tuttavia, come anticipato dal ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, non bisognerà aspettarsi chissà che cifre in quanto le risorse potrebbero essere limitate.

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