Auto elettriche cinesi in Europa, è record. I nuovi dati e il piano Meloni con Pechino

Violetta Silvestri

30/07/2024

Nuovi dati mostrano il record di vendite di auto elettriche cinesi in Europa, mentre Meloni in Cina firma intese anche sui veicoli elettrificati. I rapporti dragone-Ue sono al centro dell’attenzione.

Auto elettriche cinesi in Europa, è record. I nuovi dati e il piano Meloni con Pechino

Sempre più auto elettriche cinesi in Europa: è quanto emerge da un’indagine sulle immatricolazioni di veicoli nei Paesi europei per il mese di giugno.

I marchi del dragone hanno conquistato l’11% del mercato europeo delle auto elettriche, registrando vendite record, mentre i produttori cercano di schivare i dazi dell’Unione Europea entrati in vigore all’inizio di questo mese.

I numeri sono stati elaborati da Dataforce, proprio mentre Giorgia Meloni è in visita a Pechino in cerca di nuove intese e collaborazioni, anche sul cruciale settore dell’automotive. Il rapporto tra Europa e dragone vive un momento assai complesso, con la guerra commerciale Usa-Cina ormai estesa anche al vecchio continente, che vuole difendere la propria industria e la leale concorrenza nella produzione industriale globale.

In questo contesto, l’Italia sta cercando di costruire rinnovati rapporti con Pechino, partner commerciale che non si può ignorare, dopo lo strappo del Governo che ha deciso di abbandonare il principale progetto infrastrutturale globale della Cina, la Belt and Road Initiative (BRI).

Sullo sfondo, i dati sulle immatricolazioni delle auto elettriche cinesi in Europa suonano come un allarme per il comparto europeo, che accusa proprio Pechino di voler invadere i mercati con veicoli di brand cinesi in sovrapproduzione.

Auto elettriche cinesi in Europa sono l’11%, cosa significa il record?

I marchi cinesi hanno immatricolato più di 23.000 veicoli elettrici a batteria in tutta l’Europa durante il mese di giugno, il numero più alto di sempre, secondo i dati di Dataforce.

Il loro balzo sequenziale del 72% da maggio è stato il doppio dell’aumento delle immatricolazioni complessive di veicoli elettrici in Europa a giugno. Il brand Made in China SAIC Motor Corp. ha guidato la carica, spedendo la sua MG4 hatchback ai concessionari in grandi volumi, secondo la ricerca di Dataforce. Le auto immatricolate prima del 5 luglio molto probabilmente sono state vendute ai clienti senza i dazi aggiuntivi sui veicoli elettrici importati.

Se i guadagni di volume saranno sostenibili emergerà nei prossimi mesi, man mano che le tariffe Ue aggiuntive prenderanno piede. I dazi provvisorie decisi dall’Unione sottopongono SAIC a un’ulteriore tariffa del 38%, mentre BYD pagherà un extra del 17% sull’attuale dazio doganale del 10%.

Nel dettaglio dei dati spicca che la SAIC, di proprietà statale, è stata responsabile del più grande balzo nelle importazioni di marchi cinesi in Europa, con circa il 40% del modello MG4 immatricolato. BYD Co., il più grande produttore di veicoli elettrici al mondo ha operato una spinta di marketing incentrata sui Campionati Euro Cup tenutisi in Germania, dove ha ottenuto una vera trazione tra i consumatori.

Nel complesso, giugno è stato il terzo mese con il volume più alto di veicoli elettrici, con 208.872 immatricolazioni in tutta la regione, secondo l’Associazione europea dei costruttori di automobili, dopo dicembre 2022 e marzo 2023 e appena prima di giugno 2023.

Meloni in Cina firma nuovi accordi, anche per le auto elettriche

I dati fanno da sfondo alla visita del primo ministro italiano Giorgia Meloni in Cina, dove ha promesso di “rilanciare” le relazioni con il dragone e annunciato la firma di un piano triennale per approfondire la cooperazione.

Durante il forum commerciale Italia-Cina sono stati presentati sei nuovi accordi che riguardano diversi settori, tra cui i veicoli elettrici e le energie rinnovabili. I dettagli saranno poi decisi dai tavoli tecnici ministeriali.

“Il Memorandum di cooperazione industriale che abbiamo firmato è un passo significativo”, ha detto Meloni al forum. “Adesso include settori industriali strategici come la mobilità elettrica e le energie rinnovabili, settori in cui la Cina opera già da tempo sulla frontiera tecnologica.”

L’Italia, quarto partner commerciale della Cina nell’Unione Europea, resta intenzionata a perseguire una solida relazione economica con Pechino. “Gli investimenti cinesi in Italia sono circa un terzo del livello degli investimenti italiani in Cina”, ha detto Meloni durante il forum. Il divario va colmato secondo la presidente del Consiglio.

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