Mentre gli imprenditori italiani fanno fatica a tenere a galla le proprie aziende, quelli stranieri continuano a moltiplicarsi
Mentre le imprese italiane sono state inevitabilmente ridotte dalla crisi, il numero delle aziende straniere sul territorio nazionale non ha fatto che aumentare dal 2010 al 2018.
A far luce sull’argomento una ricerca del Censis realizzata nell’ambito del più ampio progetto “La mappa dell’imprenditoria immigrata in Italia” dell’Università di Roma Tre e dell’Inail che ha fornito sostegno economico.
I dati sono decisamente curiosi. Nell’intervallo di tempo considerato il numero di imprese italiane è diminuito di un impietoso 12,2%, mentre quello delle aziende straniere è decollato del 31,7%.
Identikit delle imprese straniere in Italia
Ad aver trovato fortuna sul territorio italiano sono state soprattutto le imprese straniere con giovani al timone: il 71,6% degli imprenditori esteri ha infatti meno di 50 anni. Un dato che si confronta con il 44,3% di under 50 italiani.
Scendendo più nello specifico, il 14,6% (447.422) degli imprenditori nel nostro Paese sono nati all’estero. Il 23% sono donne, mentre l’81% proviene da Paesi extracomunitari.
Il 60% delle aziende straniere in Italia ha più di tre anni e, nel 53% dei casi vanta un fatturato stabile, mentre nel 20% dei casi in crescita. La maggior parte degli imprenditori esteri (il 76%) è soddisfatto della propria attività,
I settori in cui si concentrano maggiormente le aziende di imprenditori esteri in Italia sono le vendite al dettaglio (146.905), le costruzioni (114.322), la ristorazione (25.901) e più in generale il commercio, dove le componenti più importanti sono quella marocchina e cinese. Nell’edilizia invece hanno sfondato soprattutto le aziende con imprenditori rumeni (47.964) e albanesi (31.425).
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