Conviene comprare o vendere le azioni Eni? Ecco un modo per guadagnare cedole mensili incondizionate, con il certificato Equity Fixed Premium di Banca Akros, anche se il titolo è laterale.
Analisti divisi sulle azioni Eni: conviene comprare o vendere in vista della trimestrale che sarà pubblicata il 28 luglio? Secondo le stime pubblicate dall’azienda, l’utile operativo adjusted sarà di 2,66 miliardi di euro e l’utile netto adjusted pari a 1,64 miliardi di euro. Sulla base di questi numeri, Jp Morgan ha limato il prezzo obiettivo su Eni da 16 a 15,50 euro, confermando il giudizio neutral; Berenberg ha abbassato il target da 16,50 a 16 euro, confermando il rating buy. Gli analisti sono dunque moderatamente positivi sul titolo, reduce da un rally del 7,70% nell’ultimo mese.
DBRS Morningstar ritiene tuttavia che Eni, insieme ad altre grandi società italiane del settore energetico e delle utility, potrebbe beneficiare dei nuovi fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) dell’Italia. Il Pnrr, del valore di 191,5 miliardi di euro, ha affrontato diverse sfide nella sua attuazione, tra cui ostacoli burocratici, inflazione dei prezzi, frammentazione dei progetti e mancanza di personale qualificato sia nella pubblica amministrazione che nel settore privato.
Il governo italiano sta negoziando con la Commissione europea per ridisegnare il piano originale, con l’obiettivo di ottenere ulteriori fondi e trasferire parte delle risorse al nuovo fondo REPowerEU (REP) dedicato agli investimenti energetici. Se questa riprogettazione avrà successo, si prevede un aumento degli investimenti verso società italiane, compresa Eni, in cui il governo ha una partecipazione significativa insieme ad altre società come Enel, Snam e Terna. Ciò consentirebbe un ciclo di investimenti più rapido ed efficiente, favorendo l’economia italiana e stimolando la crescita delle imprese coinvolte.
Questo maggiore coinvolgimento delle grandi società italiane dell’energia e delle utilities potrebbe portare a un incremento dei ricavi e dell’EBITDA di tali aziende, con possibili effetti positivi sul loro rating di credito, secondo Edoardo Danieli, Assistant Vice President di DBRS Morningstar.
Inoltre, se il Pnrr avrà successo e verrà attuato efficacemente, si potrebbe prevedere che l’Italia mantenga un tasso di crescita del PIL superiore al trend storico nei prossimi anni, come ha sottolineato Carlo Capuano, Senior Vice President di Global Sovereign Ratings di DBRS Morningstar.
In uno scenario in cui l’investitore ritiene che il sottostante possa muoversi poco, il certificato Equity Fixed Premium di Banca Akros su Eni (Isin IT0005546277) permette di ottenere un duplice vantaggio:
- sfruttare l’eventuale lateralità del mercato grazie a una protezione condizionata del capitale, ossia vincolata al rispetto di un limite massimo di perdita del sottostante, che nel caso in esame è pari a 8,0316 euro (60% dello strike iniziale);
- incassare un premio incondizionato mensile dello 0,56%, non legato all’andamento dell’importo investito.
Vediamo nel dettaglio le caratteristiche di questo strumento targato Banca Akros e quotato sul segmento Cert-X di EuroTlx a partire dal 17 maggio 2023.
Certificato Equity Fixed Premium di Banca Akros su Eni
Il certificato rientra nella categoria ACEPI «a capitale condizionatamente protetto» e prevede il pagamento di un premio mensile incondizionato dello 0,56%.
Vediamo di seguito gli elementi chiave del certificato:
Sottostante | Eni |
Isin | IT0005546277 |
Valore nominale | 100 euro |
Strike iniziale | 13,386 euro |
Livello Barriera | 8,0316 euro (60% del valore iniziale) |
Data di Emissione | 17 maggio 2023 |
Data di valutazione finale | 8 maggio 2025 |
Scadenza | 15 maggio 2025 |
Cedola incondizionata mensile 0,56% | 15/06/23 -14/07/23 -14/08/23 -15/09/23 -13/10/23 -15/11/23 -15/12/23 -15/01/24 -15/02/24 -15/03/24 -15/04/24 -15/05/24 -14/06/24 -15/07/24 -14/08/24 -13/09/24 -15/10/24 -15/11/24 -13/12/24 -15/01/25 -14/02/25 -14/03/25
- 15/04/25 -15/05/25 |
Previsioni su Eni secondo l’analisi tecnica
Eni si prepara ad archiviare il secondo mese consecutivo al rialzo, riaffacciandosi sugli ostacoli presenti in area 14 (massimi di aprile). L’eventuale superamento di questo limite potrebbe spingere i prezzi fino alle resistenze successive, la prima a 14,50 circa e la seconda a 15 euro. Nella direzione opposta, flessioni sotto area 13,50 invierebbero i primi segnali di indebolimento dell’uptrend, preludendo a discese più ampie verso i supporti critici a 13,30 euro.
Come funziona il certificato Equity Fixed Premium su Eni
Il Certificato Equity Fixed Premium su Eni (Isin (IT0005546277) consente di ricevere il pagamento di una cedola mensile di 0,56 euro indipendentemente dall’andamento del sottostante, offrendo un rendimento potenziale del 6,72% annualizzato.
La barriera è profonda rispetto ai livelli attuali del titolo e si posiziona a circa il 41,8% permettendo di guadagnare dai movimenti laterali del mercato. Il certificato garantisce, a scadenza, la restituzione del capitale investito anche a fronte di variazioni negative del titolo sottostante fino al raggiungimento di quota 10,0395.
A scadenza sono due i possibili scenari:
- Se l’azione Eni alla data di rilevazione finale (8 maggio 2025) quota ad un livello uguale o superiore al Livello Barriera (pari a 8,0316 euro) il Certificato rimborsa interamente il valore nominale di 100 euro oltre all’ultimo premio di 0,56 euro;
- se invece il valore di Eni è inferiore al Livello Barriera, l’investimento comporta una perdita equivalente a quella del sottostante calcolata con un prezzo di acquisto dell’azione Eni al prezzo di 13,386 euro.
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