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Azioni Intel in rosso. Per gli analisti ci sono 3 motivi per comprare

Claudia Cervi

05/12/2023

Azioni Intel in rosso a dicembre. È arrivato il momento di vendere il titolo a causa della competizione sul mercato? Per gli analisti ci sono comunque 3 motivi per cui vale la pena comprare.

Azioni Intel in rosso. Per gli analisti ci sono 3 motivi per comprare

Azioni Intel vendute? Per gli analisti ci sono 3 motivi per comprare. Non spaventa dunque il ribasso che il titolo ha subito a inizio ottava (-3,18%). Negli ultimi anni, la competizione da parte di Nvidia e Advanced Micro Devices ha minacciato la posizione dominante di Intel nel mercato delle unità di elaborazione centrale (CPU). Tuttavia, nonostante questi ostacoli, ci sono 3 convincenti ragioni per considerare un investimento nelle azioni Intel.

Innanzitutto, la risposta di Intel alle sfide del mercato è evidente nei suoi piani di investimento. Con una spesa di 40 miliardi di dollari per nuovi stabilimenti in Ohio e Arizona, l’azienda cerca di diversificare le catene di fornitura e offrire più opzioni ai progettisti di chip. Questo investimento non solo supporta la produzione di chip per altre società, ma contribuisce anche allo sviluppo di nuove tecnologie che potrebbero conferire vantaggi competitivi a lungo termine.

Secondo, nonostante le spese abbiano ridotto i profitti, i risultati preliminari mostrano un’opportunità promettente. Nel terzo trimestre, i ricavi derivanti dai servizi di fonderia di Intel sono cresciuti del 34%, raggiungendo i 311 milioni di dollari. Le capacità produttive in espansione potrebbero diventare una fonte significativa di crescita e vantaggio competitivo nel tempo.

Terzo, le prospettive per le vendite di chip Intel stanno migliorando. Nonostante la debolezza dell’industria dei semiconduttori, Intel sembra aver toccato il fondo, con ricavi in crescita anno su anno in ogni trimestre del 2023. I nuovi chip per server, come Sierra Forest, Emerald Rapids e Gaudi, potrebbero aumentare ulteriormente le entrate nel 2024, consolidando la posizione competitiva di Intel nel mercato dei data center.

Intel: strategie operative con i Turbo Certificates di UniCredit

Intel sta correggendo il rialzo realizzato nell’ultimo mese. Per il momento la discesa non modifica l’intonazione rialzista di fondo. Solo sotto area 40, corrispondente al 38,2% di retracement (Fibonacci) del movimento partito a fine ottobre, e alla violazione di area 38,70, giungerebbero segnali di indebolimento che potrebbero portare al test di 37,20 dollari. Sotto questo riferimento andrà monitorato con attenzione il supporto a 33,70 circa. Al contrario, la tenuta di area 40 e la rottura di 45,40 dollari potrebbero riattivare la corsa verso target a 48,90 e 52,40.

Grafico azioni Intel Grafico azioni Intel Fonte TeleTrader

Per operare long su Intel potrebbe aver senso utilizzare un certificato Turbo Open End di Unicredit con ISIN DE000HD0DR75. Il certificato ha come sottostante Intel e presenta una barriera distante attualmente il 20,69%.

Per operare Short, invece, potrebbe essere appropriato utilizzare il certificato Turbo Open End Short di Unicredit con ISIN DE000HD14BR7, avente una barriera distante il 19,33% e come sottostante Intel.

Ricordiamo che tale barriera corrisponde a un vero e proprio stop loss, intrinseco nel prodotto, toccato il quale si genera automaticamente la chiusura della posizione.

I certificati Turbo Open End di Unicredit, inoltre, eliminano il problema del limite temporale dall’investimento senza però mantenere la presenza del fastidioso effetto compounding. Sono comunque strumenti finanziari complessi: per le operazioni di trading resta importante settare uno stop loss sulla base delle proprie esigenze e delle giuste regole di money management.

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