Segno meno per le azioni UniCredit sul listino di Piazza Affari. Secondo quando dichiarato dall’Ad Mustier, nel prossimo futuro non ci dovrebbe essere spazio per fusioni transfrontaliere in Europa.
Comparto bancario sottotono sul listino di Piazza Affari. A circa due ore dall’avvio delle contrattazioni, parità per Intesa Sanpaolo, -0,89% del Banco BPM, -0,1% di BPER e -0,44% per Mediobanca.
Deboli anche le azioni UniCreditche, all’indomani dei rumor sulla cessione di altri 3 miliardi di crediti deteriorati (UniCredit: Sandokan 2, parte la cessione 3 miliardi di Npl), arretrano dello 0,83% a 10,502 euro.
Nelle ultime cinque sedute le azioni UniCredit hanno segnato un rialzo dell’1,7% portando il saldo trimestrale al -6,9%. Rispetto a 12 mesi fa, le azioni UniCredit segnano un rosso di oltre 40 punti percentuali (-40,7%).
Mustier: basse probabilità di fusioni transfrontaliere
Ieri Jean Pierre Mustier nel corso di un intervento in occasione della 17esima Conferenza Europea sui Servizi Finanziari, ha dichiarato che, nel prossimo futuro, la probabilità di fusioni transfrontaliere è molto bassa.
Negli ultimi mesi UniCredit è stata più volte tirata in ballo in occasione di operazioni di m&a, in particolare in vista di un possibile matrimonio con la francese Societe Generale.
«Se ascoltate le voci, oggi forse dovrebbero esserci solo due solo banche europee, perché noi avremmo comprato la maggior parte delle altre: stando alle indiscrezioni, stavamo acquistando BBVA, Commerzbank, Deutsche Bank, Lloyds e naturalmente SocGen».
Combinazioni hanno senso solo se si riducono i costi
Secondo il Chief executive dell’istituto di Piazza Gae Aulenti, le combinazioni tra istituti hanno senso solo se portano a una riduzione dei costi. A livello europeo matrimoni con altri istituti sono possibili “solo se è possibile tagliare i costi, nient’altro”.
“Una fusione non riguarda la dimensione, ma il taglio dei costi”, ha detto il manager. «Non scommettete sulle fusioni transfrontaliere nel prossimo futuro».
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