Banca Progetto è sicura? Quali effetti ora su conti correnti, depositi, mutui e prestiti?

Giacomo Astaldi

24/10/2024

Banca Progetto è sicura? Quali effetti su conti correnti, depositi, mutui e prestiti dall’amministrazione giudiziaria disposta dal Tribunale di Milano?

Banca Progetto è sicura? Quali effetti ora su conti correnti, depositi, mutui e prestiti?

Banca Progetto è sicura? I soldi di privati e imprese su conti correnti e conti deposito, nonché mutui e prestiti, sono a rischio dopo la notizia del commissariamento dell’istituto?

Sono queste le domande che rimbalzano tra chi ha un qualche interesse presso la banca digitale controllata dal 2015 da BPL Holdco S.à.r.l. e guidata da Paolo Fiorentino. La banca rassicura: “l’istituto non è commissariato e che né la Banca né i suoi esponenti e dipendenti, sono oggetto di indagine; continuerà ad operare in modo del tutto ordinario attraverso i propri organi e strutture interne”.

La decisione di sottoporre Banca Progetto all’amministrazione giudiziaria è arrivata dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano per aver concesso finanziamenti, come accertato dalle indagini del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf e del pm Paolo Storari, a società legate alla ’ndrangheta per oltre 10 milioni di euro.

Nella nota della procura apprendiamo che alcuni soggetti legati alla matrice ’ndranghetista “hanno beneficiato negli anni di finanziamenti erogati dall’istituto di credito con assistenza di garanzie statali previste dal Fondo centrale di garanzia a favore delle PMI del Mediocredito centrale accedendo così ad aiuti di stato a sostegno dell’economia”.

Banca Progetto è sicura?

Chiariamo subito che quanto disposto dal Tribunale di Milano è un’amministrazione giudiziaria, definita come un istituto giuridico del diritto italiano previsto per garantire la continuità del ciclo produttivo di beni sequestrati in un procedimento penale.

Infatti il Giudice per le indagini preliminari, su richiesta del Pubblico ministero che conduce le indagini, può disporre il sequestro preventivo ai sensi dell’art. 321 e seguenti del Codice di procedura penale di patrimoni, aziende, titoli, conti correnti, beni mobili ed immobili di cui è consentita anche la confisca.

Attenzione a non confondere tale misura cautelare con la procedura classica di commissariamento di una banca, che è in mano alla Banca d’Italia.

In caso di dubbi e problemi di liquidità (quindi non nel caso di Banca Progetto) sta infatti alla banca centrale il compito di analizzare la situazione finanziaria e adottare le misure necessarie, nominando commissari che operano sotto la supervisione di un comitato di sorveglianza.

In linea generale, quindi, al momento l’operatività di Banca Progetto dovrebbe continuare senza interruzioni rilevanti, sebbene potrebbero verificarsi piccoli ritardi amministrativi.

Secondo la banca stessa, Banca Progetto “continuerà ad operare in modo del tutto ordinario attraverso i propri organi e strutture interne”.

Cosa succede a conto corrente e deposito di Banca Progetto

Ricordiamo che i soldi depositati presso una banca - non solo Banca Progetto - sono protetti dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, che garantisce fino a 100.000 euro per depositante. Questo significa che, anche in caso di una crisi grave, i risparmi fino a tale importo sono tutelati e rimborsati. Durante il commissariamento, i clienti possono continuare a gestire i loro conti, effettuare bonifici e accedere ai servizi normalmente.

Per i conti deposito, invece, gli interessi continueranno a maturare secondo i termini contrattuali.

Cosa succede a mutui e prestiti di Banca Progetto

Per chi ha mutui o prestiti in essere con Banca Progetto, il commissariamento non comporta modifiche automatiche ai contratti: il debitore deve continuare a rispettare i piani di rimborso stabiliti, con le stesse rate e scadenze.

Eventuali modifiche contrattuali sarebbero decise dai commissari, ma si tratta di interventi rari e adottati solo se indispensabili per garantire la stabilità dell’istituto, che al momento non è messa in discussione. E in questo caso, come ha precisato l’AD Paolo Fiorentino, la stabilità del cda e dei vertici rimane salda, così come la struttura manageriale.

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