Banche, il 2021 sarà un anno ancora più difficile secondo S&P

Mario D’Angelo

18/11/2020

Nel 2021 i sistemi bancari affronteranno l’anno più difficile dalla crisi del 2009 a questa parte

Banche, il 2021 sarà un anno ancora più difficile secondo S&P

Il 2021 sarà con tutta probabilità un anno molto difficile per il settore bancario. Peggio del 2020. È l’allarme lanciato da S&P Global Ratings, che ha individuato quattro fattori che metteranno a rischio la tenuta del sistema al tramonto dell’emergenza COVID-19.

Banche, ritorno a livelli pre-pandemici dopo il 2023

Le banche potrebbero essere in procinto di affrontare l’anno più difficile dal 2009 a questa parte. Secondo un’analisi di S&P, lo scenario di dodici mesi fa - quando le banche andavano verso il 2020 con relativa calma - è radicalmente cambiato.

Per molti sistemi bancari, ha detto l’analista di credito di S&P Emmanuel Volland, non ci sarà alcuna ripresa ai livelli pre-pandemici fino a dopo il 2023.

La ripresa dei sistemi bancari globali a livelli pre-COVID-19 sarà lenta, incerta, e molto variabile”, ha aggiunto Volland.

Sebbene il sistema sia più robusto che nel 2009, l’agenzia di rating ha ribadito che la ripresa sarà lenta e la profittabilità rimarrà contratta per tutto il 2021.

Lo scenario migliore, per S&P, prevede un forte rimbalzo nella crescita globale nel 2021. “Forti equilibri bancari, supporto dalle autorità a distribuzione e mercati e flessibilità dei regolatori” potrebbero limitare ulteriori contrazioni l’anno prossimo.

S&P, quattro fattori di rischio per le banche nel 2021

Qualsiasi deviazione da questo piano, però, potrebbe mettere a rischio la ripresa, soprattutto in quelle aree alle prese con la seconda ondata di coronavirus.

S&P Global Ratings ha quindi individuato quattro rischi chiave da tenere sotto stretta osservazione: 1) impatto economico della pandemia, che potrebbe essere più duraturo di quanto previsto; 2) le misure di supporto di breve termine, che potrebbero provocare overhang di lungo termine; 3) crescita di leverage e più alte insolvenze corporative; 4) indebolimento proprietario.

Sin dall’inizio della pandemia, l’agenzia di rating ha preso 236 azioni di rating negativo relativi al COVID-19.

Le notizie sull’efficacia del vaccino, si legge nel report, sono promettenti, ma sono “solo un primo passo” verso il ritorno alla normalità sociale ed economica.

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