Conto da 135 miliardi per le banche europee con l’adozione dei requisiti di Basilea 3. A stimarlo è l’Eba, l’Autorità bancaria europea.
Un conto particolarmente salato per le principali banche del Vecchio continente. Secondo uno studio realizzato dall’Eba, l’Autorità bancaria europea, i maggiori istituti di credito europei per aderire ai requisiti previsti da Basilea 3 dovranno far fronte a un deficit patrimoniale di 135,1 miliardi di euro.
Le nuove regole, fissate a dicembre 2017, sono state istituite per garantire alle banche maggiore resilienza per affrontare le prossime crisi.
Banche europee: deficit di capitale potrebbe scendere
I nuovi requisiti dovranno essere implementati a partire dal 2022 e entreranno in vigore nel 2027, due decenni dopo l’inizio della grande crisi.
Nel complesso, le nuove regole comporteranno un incremento del 24,4% dei requisiti minimi di capitale.
Il deficit, stima l’Eba, “potrebbe scendere a 58,7 miliardi di euro nel caso in cui le banche europee confermassero gli utili (sulla base dei dati 2014-2018) per tutto il periodo di transizione”. L’Autorità valuta questa stima “conservativa”.
Per capire quanto la situazione sia migliorata negli ultimi anni, basi pensare che quando gli accordi furono conclusi il deficit di capitale era stimato a 277 miliardi di euro.
Banche europee: conto salato per Deutsche Bank
L’impatto maggiore si avrà sugli istituti nordici, francesi e tedeschi. Secondo i calcoli di Citigroup, il rispetto delle nuove regole potrebbe far scendere il “core capital” di Deutsche Bank del 4,5%. Il dato è decisamente maggiore del -2,8% stimato dall’Eba per le maggiori banche europee.
Il resoconto definitivo, ha annunciato l’Eba, sarà pubblicato a fine luglio.
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