Banche italiane e titoli di Stato (BTP): una relazione multimiliardaria
Il legame tra le banche italiane e titoli di Stato risulta ancora essere forte.
Gli istituti di credito stanno continuando a detenere in portafoglio importanti quantità di BTP nonostante il contesto attuale stia rendendo sempre più plausibile una riduzione dell’esposizione.
Ma perché? Per dirla in poche parole, quello dei titoli di Stato è per le banche italiane un vero e proprio tesoretto valutato (solo nel 2019) ben 2 miliardi di euro di utili.
Banche italiane e BTP: un tesoro da €2 miliardi di utili
Sul legame tra banche italiane e titoli di Stato ha cercato di fare chiarezza una recente indagine di Giovanni Razzoli di Equita Sim, che ha formulato stime interessanti basandosi sul portafoglio dei BTP rilevato lo scorso anno.
Stando all’indagine riportata sulle pagine de Il Sole 24 ore, nel solo 2019 gli istituti di credito del Belpaese porteranno a casa 2 miliardi di euro di utili lordi grazie alle cedole sui titoli di Stato del Belpaese.
Più nello specifico, le 9 maggiori banche italiane realizzeranno 10 miliardi di utili nell’anno corrente: il contributo netto dei BTP sarà pari al 13% del totale.
Un dato medio questo, che si è confrontato con alcuni picchi particolarmente evidenti. Banco BPM e Popolare Sondrio, ha fatto notare l’indagine citata, vanteranno un impatto positivo del 35-36% sull’utile netto 2019 grazie ai titoli di Stato. UBI invece porterà a casa un importante 24% di utili grazie ai BTP mentre Intesa si fermerà al 10%.
Anche gli utili delle piccole banche italiane troveranno giovamento nei titoli di Stato visto che in genere la loro esposizione risulta essere maggiore.
L’impatto sul CET 1
Secondo l’indagine citata, l’impatto positivo sugli utili delle banche italiane non oscurerà i rischi derivanti da un’elevata concentrazione di titoli di Stato in portafogli. Più nello specifico, l’esposizione delle prime nove banche italiane ai BTP si attesta oggi al 137% del CET1.
Un dato medio anche questo, da confrontare con i picchi del 364% riguardanti Creval o ancora con quelli del 250% inerenti MPS, Banco BPM e Popolare di Sondrio.
Ciò detto, è improbabile che le banche italiane ridurranno in maniera drastica i titoli di Stato, anche perché non esiste ad oggi alcun obbligo normativo in merito, neanche a livello europeo.
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