Il report di S&P Global Market Intelligence sul secondo trimestre 2023 ha mostrato quali sono le banche più efficienti d’Europa. E ci sono anche 3 istituti italiani.
Quali sono le banche più efficienti d’Europa in questo secondo trimestre 2023? Ad aggiornare la classifica ci ha pensato un report pubblicato da S&P Global Market Intelligence che ha preso in esame 32 istituti di credito. Efficienza non solo in termini di profitti ma anche in termini di gestione con ben 20 istituti che sono riusciti a migliorare i propri indici rispetto a quelli passati riducendo anche di molto i costi. La buona notizia è che nelle prime posizioni di questa speciale classifica figurano anche 3 istituti di credito italiani. Al primo posto troviamo la turca Türkiye Cumhuriyeti Ziraat Bankasi che si riconferma banca più efficiente d’Europa con un cost income ratio (ovvero il rapporto tra costi operativi e i ricavi) quasi azzerato tra il primo e il secondo trimestre con un taglio del 94%. Al secondo posto troviamo la norvegese Dnb Bank seguita dalla svedese Swedbank.
Banche più efficienti d’Europa: al quarto posto Unicredit
Ottime notizie per gli istituti di credito italiani con Unicredit che si piazza al quarto posto nella classifica delle banche più efficienti d’Europa. Il suo cost income ratio è del 39% in calo dello 0,3% rispetto ai primi tre mesi dell’anno. Ma rispetto ad un anno fa il calo è addirittura del 10%, segnale che la strategia aziendale per tagliare i costi promossa dal Ceo Andrea Orcel basata sull’addio alle consulenze e 4mila uscite volontarie, sta dando i suoi frutti.
L’abbattimento dei costi è uno degli obiettivi che si era prefissato il manager e solo lo scorso mese a quanto pare ha avviato tagli per un altro mezzo miliardo di euro. Parlando sempre delle banche italiane, l’altro istituto tricolore che si piazza al nono posto è Intesa Sanpaolo con un cost income ratio del 42,19%, in riduzione del 6,6% rispetto allo scorso anno ma in aumento nel secondo trimestre 2023. In particolare a crescere sono stati i costi operativi dell’1,3%.
L’altra italiana, un po’ a sorpresa, è Monte dei Paschi di Siena che si posiziona al tredicesimo posto. Un risultato prestigioso per l’istituto di credito senese che mette così a tacere le voci di banca instabile. Il cost income ratio di Mps è del 46,2% in calo del 6,6% rispetto al primo trimestre ma addirittura del 25,9% rispetto allo scorso anno. Un ottimizzazione dei costi portato avanti anche grazie a numerose uscite, circa 4mila, avanzate e che stanno portando ad un risparmio di 900 milioni di euro.
Salendo la classifica troviamo Banco Bpm al 15esimo posto con un cost income ratio del 47,8%. Ventunesimo posto invece per Bper (51,29%). Chi è messa male è la Deutsche Bank che ha un rapporto costi-ricavi del 75,62% in crescita del 4,57% rispetto al primo trimestre 2023. L’aumento dei costi dell’istituto tedesco più grande è vertiginoso con cifre rispetto allo scorso anno più che quintuplicate che hanno raggiunto i 655 milioni di euro. Diversi voci di spesa sono soprattuto per controversie legali e costi di ristrutturazione legati alla riduzione dei posti di lavoro.
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