Il segmento bancario statunitense sembra presentare un quadro tutto sommato positivo, ispirando fiducia nei risultati delle istituzioni d’oltreoceano. E in Italia?
La stagione delle trimestrali USA parte col botto, con un terzo trimestre dell’anno molto profittevole per la stragrande maggioranza del comparto bancario statunitense. A iniziare dalla prima mandata di banche, come JPMorgan, Citigroup, Wells Fargo, UnitedHealth, BlackRock, fino ad arrivare alle ultime Bank of America e presto altre, come Morgan Stanley, per proseguire con le più piccole, le cosiddette banche regionali, che hanno fatto tanto discutere quest’anno.
Di fronte a uno scenario oltreoceano tutto sommato promettente, cosa ha senso aspettarsi dall’andamento del comparto bancario europeo? Più nello specifico, cosa aspettarsi dal segmento italiano, oggi più che mai al centro dell’interesse degli esperti, date le forti aspettative di crescita sui margini di interesse e intermediazione, e con lo «scandalo» della tassa sugli extraprofitti. Diamo uno sguardo ai dati e ai grafici.
Cosa ci dicono i dati trimestrali sulle banche USA
La sorpresa principale sembra arrivare da JPMorgan, la banca numero uno del sistema bancario statunitense, la quale registra un trimestre da record, con margini d’interesse visti al rialzo fino alla fine del 2023. Risultati positivi anche per gli altri colossi del settore: Citigroup, con utili stabili grazie al buon andamento del comparto investment banking; Wells Fargo batte le aspettative con una crescita del 8% sul margine d’interesse su base annua; BlackRock riporta risultati ottimi, sebbene l’ammontare delle masse gestite stia attraversando un momento di difficoltà; Bank of America con profitti in aumento del 10% su base annua.
In difficoltà Goldman Sachs, con un calo degli utili del 33% su base annua. In sostanza, il comparto bancario americano sembra riportare risultati tutto sommato abbastanza buoni, ispirando fiducia nel sistema bancario dell’economia numero uno al mondo. Allo stesso modo, da alcuni dei CEO di questi colossi bancari, arrivano delle preoccupazioni di non poco conto, che in parte sembrano alludere a possibili future forme di preoccupazione. È proprio il caso del CEO di JP Morgan, Jamie Dimon, che, spiegando il risultato positivo raggiunto dalla banca, ha affermato che questo periodo potrebbe rappresentare uno dei momenti più pericolosi degli ultimi decenni, facendo riferimento al rischio legato all’aumento dei costi.
E in Italia, cosa aspettarsi dal comparto bancario?
Spesso gli analisti prendono l’andamento degli utili USA come riferimento per farsi un’idea di cosa aspettarsi dal segmento parallelo in Europa, poiché sono strettamente collegate. Naturalmente, si presentano quindi buone prospettive anche per il comparto bancario europeo. Più nello specifico, concentrandosi sul Paese Italia, la stagione degli utili bancari continuerà lunedì 23 ottobre con Unicredit: in molti si domandano se l’istituto bancario riuscirà a mantenere il trend crescente che ha caratterizzato i loro bilanci degli ultimi trimestri. Gli occhi sono puntati sull’NII (margine netto di interesse), con aspettative rialziste, sulla scia dei guadagni registrati dal comparto bancario. Tuttavia, l’intensificarsi della concorrenza potrebbe incidere negativamente su questo margine, e le banche potrebbero potenzialmente puntare a offrire tassi attivi più alti rispetto ai concorrenti, specie in considerazione della tanto discussa tassa sugli extraprofitti bancari.
© RIPRODUZIONE RISERVATA