Bankitalia: i grandi rischi sono crollo della domanda, debito pubblico e sprechi

Violetta Silvestri

12/10/2020

La Banca d’Italia offre il suo scenario sul destino del Paese: coerenti le prospettive della Nadef, ma il focus è su domanda, incertezza dell’epidemia, efficacia delle riforme.

Bankitalia: i grandi rischi sono crollo della domanda, debito pubblico e sprechi

Bankitalia disegna il suo scenario sul destino della ripresa economica del Paese: coerenza con quanto definito nella Nadef, ma attenzione ad alcuni elementi chiave come la domanda globale, la fiducia dei consumatori, il debito e l’efficacia delle riforme.

In audizione sulla presentazione della Nota di aggiornamento al DEF, Banca d’Italia ha ribadito la stima di un calo del PIL del 9,5%, con un “plausibile” impatto dell’1% delle misure espansive contenute nella manovra come indicato nella Nadef.

Se è vero che c’è stata una crescita dell’attività economica, l’incertezza sull’evoluzione della pandemia resta ancora alta. Per Bankitalia, infatti, continuano ad esserci campanelli di allarme da non sottovalutare.

La Banca d’Italia vede ancora incertezza: lo scenario

Bankitalia condivide, in generale, il quadro presentato dalla Nadef sulla ripresa economica del prossimo triennio. Tuttavia, nell’audizione sulla nota di aggiornamento, l’istituto di Via Nazionale non ha mancato di sottolineare gli aspetti più allarmanti sull’attesa ripresa in Italia.

Quello che emerge, infatti, è l’incertezza che ancora offusca le stime di crescita e che riguarda principalmente l’evoluzione imprevedibile della pandemia. In Europa, e nella stessa Italia, si stanno registrando rischiosi picchi di casi giornalieri, costringendo i Governi a introdurre nuove restrizioni.

Non più lockdown, ma pur sempre misure severe che potrebbero impattare a livello economico. E di fiducia, come sottolinea la Banca d’Italia:

“C’è un rischio rilevante che l’evoluzione della pandemia continui a ripercuotersi sulla fiducia di famiglie e imprese o resti debole la domanda globale”

Una preoccupazione emersa già due giorni fa dalle parole di Visco, intervistato da Il Corriere della Sera. Il recupero c’è e la prossima manovra dovrebbe incentivare una crescita di circa il 6% del PIL nel 2021. Tuttavia, il governatore ha ricordato che:

“buona parte della caduta è dovuta non solo all’offerta, ridottasi a causa delle chiusure, ma anche alla domanda. Il risparmio è salito perché non si poteva spendere, ma anche a causa dell’incertezza. Se questa persiste gli effetti possono essere anche più negativi. Dobbiamo fare di tutto per ridurla”

Il focus sull’andamento della domanda è cruciale per Bankitalia e si fonda su tre fattori che stanno alimentando l’incertezza. Secondo Visco questi sono: l’evoluzione sanitaria tra contagi in aumento e disponibilità effettiva del vaccino; propensione a risparmiare, senza spendere e investire; debolezza dei consumi e della domanda anche all’estero.

A questo allarme si aggiunge anche quello sul debito pubblico. Nell’audizione si è fatto riferimento ai livelli indicati nella Nadef intorno al 150%, considerati pericolosi. Nei prossimi dieci anni, quindi, si dovrà agire anche per il riequilibro dei conti pubblici.

Attenzione ai progetti di crescita e alla loro efficacia

Bankitalia ha sottolineato che sicuramente le risorse previste dal Recovery Fund sono importanti per dare stimolo e introdurre nuove misure di crescita.

Non è mancato, però, un monito: gli interventi programmati, infatti, dipenderanno “dalle risorse mobilitate e dalla ripartizione fra le voci del bilancio, anche dai tempi di attuazione dei progetti e dalla loro efficacia nel sostenere il potenziale di crescita”.

Molta attenzione dovrà essere posta al modo in cui le risorse verranno attuare: vietati sprechi e tempi lunghi. Con questo sistema, secondo Bankitalia la crescita potrebbe anche essere maggiore.

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