A fronte di un utile in forte rialzo nel 2019, Barclays ha annunciato che il Ceo del gruppo, Jes Staley, è finito sotto inchiesta.
Come per il Credit Suisse, anche per il gruppo bancario britannico Barclays l’esercizio 2019 si è chiuso con un balzo degli utili e con vicissitudini poco chiare riguardanti i vertici dell’istituto.
Se nel caso dell’istituto elvetico lo scandalo legato allo spionaggio ha costretto il Ceo Tidjane Thiam a presentare le dimissioni (Trimestrale Credit Suisse: utile netto +69% nel 2019 nonostante lo scandalo spionaggio), in quello di Barclays non si è arrivati a tanto.
Bilancio Barclays: balzo dell’utile netto nel 2019
Il 2019 di Barclays si è chiuso con un ultima riga di conto economico in aumento annuo del 54% a 2,46 miliardi di sterline.
A spingere l’utile netto 2019 di Barclays è stata la contrazione del costo del contenzioso su anno e la buona performance dell’investment banking.
L’andamento dei conti ha permesso all’istituto britannico di incrementare il dividendo a 9 pence, dai 6,5 pence di un anno prima
Barclays: oltre al bilancio annunciata l’inchiesta sul Ceo
Oltre alle indicazioni relative i conti 2019, Barclays ha inoltre annunciato che il Chief executive Jes Staley è attualmente sotto inchiesta.
In particolare, i regolatori stanno cercando di fare luce sui suoi legami commerciali con il finanziere Jeffrey Epstein.
Barclays, che ne comunicato di presentazione ha espresso «piena fiducia» nell’amministratore delegato, ha definito il comportamento del manager «abbastanza trasparente».
“Come già riportato ampiamente, Staley ha avuto rapporti professionali con Epstein. Nel corso dell’estate 2019, alla luce del rinnovato interesse dei media sul loro rapporto, Staley ha, volontariamente, fornito ad alcuni executive ed al presidente, una spiegazione del rapporto con Epstein”.
“Staley ha confermato al board di non aver avuto contatti con Epstein }
dopo la nomina a Ceo del gruppo nel dicembre 2015”.
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