Quando non si è ancora spento l’eco delle parole del chairman, de Guindos torna a sfoderare il bazooka.
La Banca Centrale Europea ha deciso di fare sul serio. Dopo il frastuono provocato ieri dalle parole di Mario Draghi, che ha fatto sapere di esser pronto a tagliare il costo del denaro europeo (qui la notizia), nuove indicazioni da colomba sono arrivate da un importante esponente dell’istituto con sede a Francoforte.
Questa volta a parlare di nuove misure espansive è il vice-presidente dell’Eurotower, Luis de Guindos.
de Guindos (BCE): il bazooka è sempre pronto
Quando non si è ancora spento l’eco delle parole del chairman, è stato de Guindos ad aggiungere nuova carne al fuoco.
Secondo il vice presidente, nel caso in cui l’inflazione di Eurolandia non dovesse raggiungere i target desiderati, la BCE potrebbe rispolverare il bazooka del piano di acquisto di obbligazioni.
“Abbiamo un ampio spettro di strumenti a nostra disposizione: la forward guidance, i prestiti TLTRO (Targeted Longer-Term Refinancing Operations, ndr), il reinvestimento dei titoli in scadenza…c’è un ampia varietà di strumenti che potremmo utilizzare, e il Quantitative Easing è uno di questi”, ha detto de Guindos nel corso di un’intervista concessa alla CNBC a Sintra, in Portogallo.
de Guindos (BCE): “combinazione fattori” per far ripartire i prezzi
La BCE stima, per il breve termine, una “persistente debolezza” dell’economia della Zona Euro a causa di fattori geopolitici e guerre commerciali, “che hanno indebolito il settore manifatturiero e le esportazioni”.
Come già in passato, la BCE potrebbe mettere in campo “una combinazione di fattori” per far ripartire l’inflazione. “Riteniamo che la stabilità dei prezzi sia un fattore fondamentale, è nel nostro mandato, e se registreremo un disallineamento delle aspettative di inflazione, agiremo di conseguenza”.
BCE: mani legate per il nuovo chairman
Al di là di quelle che saranno le mosse che l’istituto di Francoforte metterà in campo nei prossimi mesi, la sensazione è che quella dell’accoppiata Draghi- de Guindos sia una strategia destinata a dispiegare i suoi effetti nel medio termine.
Con le recenti dichiarazioni, i vertici della BCE stanno ponendo le basi per la prosecuzione, anche dopo la scadenza del mandato di Draghi (che lascerà il vertice dell’istituto il prossimo 31 ottobre), di una politica monetaria fortemente espansiva.
Per un nuovo governatore, anche se dovesse essere pescato tra i falchi (Successore Mario Draghi: ora il favorito è Weidmann) sarà molto difficile invertire la rotta monetaria di Eurolandia senza finire per azzoppare in maniera particolarmente seria la credibilità dell’istituto.
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