Con Draghi sale l’appeal del debito italiano

Mattia Prando

11/07/2019

Mohammed Kazmi, macro strategist e portfolio manager di Union Bancaire Privée, sostiene che il debito italiano sarà favorito nei prossimi mesi grazie all’alto rendimento che offrono i titoli di Stato del nostro Paese e alle manovre espansive delle banche centrali

Con Draghi sale l’appeal del debito italiano

Prosegue la discesa dei rendimenti dei titoli di Stato italiani. Nello specifico, il BTp a 10 anni segna una flessione degli yield del 5,1% (al momento della scrittura si attesta all’1,681%), aiutato dai buoni risultati delle aste statali di oggi, le quali hanno evidenziato un calo dei rendimenti di aggiudicazione e una domanda che resta solida (per approfondire). In questo quadro, lo spread tra la carta italiana e quella tedesca registra un’ulteriore contrazione, a 192,2 punti base, portandosi ai livelli più bassi dal 24 maggio 2018.

Il merito di questa corsa all’acquisto di bond governativi italiani è da attribuirsi per gran parte all’atteggiamento accomodante del Presidente della BCE, Mario Draghi, che lo scorso 18 giugno 2019 al forum di Sintra ha messo sul tavolo l’ipotesi di nuovi allentamenti della politica monetaria.

In questo quadro, tra gli investitori è serpeggiata l’idea di un nuovo Quantitative Easing a opera dell’istituto centrale del Vecchio continente, che hanno fornito uno sprint alle obbligazioni periferiche.

Anche Oltreoceano si sono fatte sempre più concrete le prospettive di una politica monetaria dovish, con la Fed che è pronta a tagliare i tassi di interesse, probabilmente già nel meeting di luglio.

La corsa all’acquisto dei titoli di Stato potrà continuare

Secondo Mohammed Kazmi, macro strategist e portfolio manager di Union Bancaire Privée, la Federal Reserve e la Banca Centrale Europea hanno poco margine per stimolare l’economia.

L’esperto afferma che in questo quadro la corsa dei titoli di Stato potrebbe proseguire, specie in assenza di pressione inflazionistiche. Nel caso in cui i dati macroeconomici non si dovessero stabilizzare, vi è la possibilità che il mercato inizi a scontare un ciclo completo del taglio dei tassi.

Se ciò dovesse accadere, “riteniamo che i movimenti della curva dei rendimenti statunitense e di quella europea non saranno necessariamente gli stessi. In particolare, prevediamo che l’estremità anteriore della curva dei tassi USA continuerà a sovraperformare”, commenta Kazmi.

Per quanto riguarda il Vecchio continente, il macro strategist e portfolio manager di UBP ritiene che la parte finale della yield curve potrebbe trarre vantaggio dall’attuale situazione, in quanto la BCE, non avendo il medesimo margine di manovra sui tassi della Fed, potrebbe far scendere in campo un nuovo programma di QE.

BTp creano appeal tra gli investitori

Dal discorso di Draghi, lo spread BTp-Bund ha segnato una discesa del 20,96%, in quanto storicamente il debito italiano è tra quelli più acquistati nelle misure di stimolo. Oltre a questo, il lauto rendimento che offrono i bond governativi del nostro Paese rispetto a quelli dell’Eurozona è molto elevato.

Si consideri che al mondo vi sono 12,545 mila miliardi di dollari di bond con tassi negativi. L’appeal dei titoli di Stato del Belpaese è quindi alto tra gli investitori, specie da quando si sono dissipati i timori per l’avvio della procedura di infrazione.

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