I mercati oggi accendono i riflettori sulle dichiarazioni di esponenti della Bce e su Donald Trump: le prossime mosse sui tassi di interesse e il destino della potenza Usa al voto gettano tensioni.
Banche centrali ed eventi politici di spicco dominano i mercati finanziari oggi: da una parte le parole di esponenti dell’Eurotower sui potenziali tagli dei tassi, dall’altra la vittoria di Trump nelle primarie in Iowa stanno attirando l’attenzione degli investitori.
I marcati oggi, e in generale in questo inizio 2024, sono in fermento e diversi appuntamenti chiave a livello economico, finanziario e politico possono scuotere le Borse mondiali.
Le azioni asiatiche hanno toccato il minimo di un mese nella sessione odierna che si sta chiudendo, i futures sulle azioni americane sono scivolati e il dollaro è salito, mentre i commenti ancora piuttosto aggressivi dei banchieri centrali hanno temperato le aspettative per i tagli dei tassi di interesse. Ora i trader attendono di sentire l’influente Christopher Waller della Fed. Intanto, Trump ha guadagnano di nuovo la scena con la vittoria schiacciante alle primarie repubblicane in Iowa.
Sullo sfondo restano anche Cina e Mar Rosso, protagonisti indiscussi dell’attuale contesto geopolitico e finanziario così complesso e potenzialmente esplosivo. I mercati oggi ripartono da questi fattori chiave, con le ultime dichiarazioni dalla Bce e Trump sotto i riflettori.
Tagli dei tassi, quale messaggio dalla Bce?
Il dollaro Usa è salito al massimo di un mese mentre i rendimenti dei titoli del Tesoro sono aumentati e le azioni asiatiche sono scese dopo che i commenti molto cauti sui tagli dei tassi della Bce hanno respinto le scommesse su una diminuzione del costo del denaro imminente e ampia.
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Cosa sta per decidere la Bce sui tassi?
I rendimenti del Treasury Usa 10 anni e il debito a 2 anni, sensibile alla politica monetaria, sono aumentati di circa sei punti base ciascuno.
Lunedì, le obbligazioni europee sono state vendute dopo che i funzionari della Bce hanno respinto le scommesse del mercato sui tagli dei tassi. Il presidente della Bundesbank Joachim Nagel ha affermato che è troppo presto per discutere di tagli e il governatore della banca centrale austriaca Robert Holzmann ha avvertito di non puntare affatto su una diminuzione quest’anno a causa dell’inflazione persistente e dei rischi geopolitici. Questi toni fanno eco ai precedenti commenti di Christine Lagarde che avvertiva che è troppo presto per parlare di riduzione dei costi di finanziamento.
“Il risultato...è stato vedere i mercati monetari ridurre la probabilità implicita di un taglio di 25 punti base della Bce a marzo al 26% dal 40%”, ha spiegato Ray Attrill, stratega valutario della NAB.
I bund tedeschi a due anni sono saliti di oltre 7 punti base al 2,6% e i bund a 10 anni sono aumentati di 5,4 punti base al 2,2%, fornendo supporto all’euro, che è salito al massimo di tre settimane contro il franco svizzero.
Il rafforzamento del dollaro ha spinto l’euro al ribasso di circa lo 0,3% fino al minimo di una settimana sul biglietto verde a 1,0913 dollari martedì.
Trump torna protagonista
L’ex presidente repubblicano Donald Trump ha vinto il caucus dell’Iowa con un vantaggio di circa 30 punti sul suo rivale più vicino, stabilendo un nuovo record per i margini di vittoria nel caucus repubblicano dell’Iowa.
Il governatore della Florida Ron DeSantis è arrivato secondo, seguito da vicino dall’ex governatore della Carolina del Sud Nikki Haley.
L’imprenditore Vivek Ramaswamy ha concluso la sua campagna presidenziale e ha appoggiato Trump dopo essere arrivato quarto.
Un ritorno del tycoon alla Casa Bianca non è affatto escluso e oggi è valutato come uno dei rischi per la stabilità politica e finanziaria mondiale da diversi analisti. Per questo, le vicende degli Usa sono oggi più osservate che mai dagli investitori, che si preparano a un anno pieno di sorprese con l’epilogo a novembre, quando sarà eletto il nuovo presidente.
La performance di Trump riflette la sua popolarità tra gli elettori repubblicani, anche dopo due impeachment, il suo coinvolgimento nell’attacco del 6 gennaio 2021 al Campidoglio degli Stati Uniti da parte di una folla di sostenitori e le sue 91 accuse penali per aver tentato di ribaltare le elezioni del 2020. Quasi due terzi dei partecipanti al caucus hanno abbracciato le sue false affermazioni sulla frode elettorale, affermando che non pensavano che Biden avesse legittimamente vinto la presidenza. Oltre il 60% ha affermato che Trump sarebbe ancora idoneo a ricoprire la carica di presidente anche se condannato per un crimine.
Tutto questo preannuncia instabilità e tensione nella più grande potenza mondiale secondo diverse analisi politiche ed economiche.
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