La Bce taglierà i tassi a giugno, ma probabilmente non a luglio. Troppa incertezza, infatti, domina il contesto europeo. Cosa aspettarsi sul costo del denaro?
Se la Bce sembra certa di decidere il primo taglio dei tassi nella riunione di giugno, la prudenza domina invece le previsioni per l’incontro successivo a luglio.
Le ultime dichiarazioni di Isabel Schnabel, membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea, hanno infatti messo in guardia investitori e politici su una politica accomodante continuativa. Anche se il prossimo mese il costo del denaro verrà diminuito offrendo sollievo a famiglie e aziende alle prese con prestiti e mutui onerosi, non è affatto sicuro che continueranno a esserci le condizioni per ulteriori allentamenti.
Mentre l’inflazione si sta ritirando verso l’obiettivo del 2%, l’incertezza è elevata. I funzionari si concentrano in particolare sulla crescita salariale, che è rimasta rapida, nonché sulle minacce geopolitiche come le tensioni in Medio Oriente.
Perché la Bce non è certa di tagliare i tassi a luglio?
La Bce sta discutendo su quanto velocemente abbassare i tassi dopo un taglio iniziale previsto per il prossimo mese, una riduzione attesa e che secondo Schnabel “potrebbe essere appropriata”. Quello che accadrà dopo, invece, è tutt’altro che sicuro.
“Il percorso oltre giugno è molto più incerto. Dati recenti hanno confermato che l’ultimo miglio della disinflazione è il più difficile”, ha affermato Schnabel, aggiungendo che un taglio dei tassi a luglio non sembra giustificato.
“Dopo tanti anni di inflazione molto elevata e con rischi ancora orientati al rialzo, un’anticipazione del processo di allentamento comporterebbe il rischio di un allentamento prematuro”, ha sottolineato il membro del consiglio della Bce.
In un’intervista separata con la rivista austriaca News, Robert Holzmann – uno dei membri più aggressivi del Consiglio direttivo – ha avvertito che l’Eurotower deve garantire di non smettere di combattere l’inflazione troppo presto.
Se si allentasse la politica monetaria con troppa facilità, “c’è il pericolo che l’inflazione acceleri di nuovo” e allora tenere sotto controllo i prezzi sarebbe davvero complicato.
Non a caso i mercati si trovano attualmente ad affrontare “un’incertezza molto elevata”, ha osservato Schnabel, sottolineando che i trader sono passati a prezzare circa tre tagli dei tassi rispetto ai sei dell’inizio dell’anno.
Anche le tensioni geopolitiche e l’incertezza politica nel contesto di una serie di elezioni in tutto il mondo quest’anno pongono rischi per la stabilità finanziaria dell’area euro, secondo il bollettino finanziario Bce.
La revisione, tuttavia, ha evidenziato che le condizioni di stabilità finanziaria sono migliorate. “Il rischio a breve termine di una profonda recessione accompagnata da un aumento della disoccupazione – una delle principali fonti di preoccupazione sei mesi fa – è molto inferiore nella prospettiva odierna”, ha affermato il vicepresidente della BCE Luis de Guindos nella revisione.
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