Benzina, aumentano i prezzi: perché la stangata di Natale può bloccare i consumi

Stefano Rizzuti

6 Novembre 2021 - 12:56

I rincari sulla benzina potrebbero proseguire anche nelle prossime settimane. Con l’aumento dei costi del carburante il rischio è quello di un forte impatto sui consumi di dicembre e di Natale.

Benzina, aumentano i prezzi: perché la stangata di Natale può bloccare i consumi

I rincari sul carburante non accennano a fermarsi. Il continuo aumento dei prezzi della benzina e del gasolio preoccupa soprattutto in vista del Natale. Non solo per le conseguenze dirette dell’incremento dei costi per il rifornimento, ma anche per il timore che gli italiani possano ridurre i consumi delle festività per far fronte a queste maggiori spese.

L’allarme viene lanciato da Assoutenti, secondo cui questo aumento rischia di portare a quella che definiscono come una “gelata” sui consumi di Natale. Timore condiviso anche dal Codacons che chiede al governo di intervenire per tutelare i cittadini.

Il costante aumento dei prezzi della benzina

Il rincaro sui carburanti va avanti da settimane, come mostrano i dati pubblicati dal Mise. Per quanto riguarda quelli mensili il costo della benzina a ottobre si attesta a 1.730 contro i 1.669 di settembre e 1.654 di agosto. Per il gasolio si arriva a 1.589 contro i 1.517 di settembre e i 1.505 di agosto. Per il gpl siamo a 804: a settembre erano 710 e ad agosto 695.

L’aumento è costante come dimostrano gli ultimi dati settimanali, aggiornati al primo novembre:

  • Benzina 1.749,25
  • Gasolio auto 1.613,08
  • Gpl 830,18

Nell’ultima settimana si è registrato un aumento di oltre 3 centesimi per la benzina, di 4,5 centesimi per il gpl e di 5 centesimi per il gasolio.

Perché il caro benzina rischia di affossare i consumi

Il timore espresso da Assoutenti è che i rincari producano una gelata ai consumi natalizi. Le famiglie potrebbero tagliare le spese in vista delle festività considerando gli aumenti dei carburanti, ma anche delle bollette. Furio Truzzi, presidente di Assoutenti, parla di una vera e propria emergenza perché gli incrementi sui carburanti hanno “effetti negativi sull’intero sistema economico”.

Truzzi lancia l’allarme non solo per i cittadini ma anche per le imprese:

Oltre ad aggravare la spesa degli italiani per i rifornimenti, il caro-benzina determina maggiori costi in capo a industrie e imprese, causa aumenti dei prezzi al dettaglio e ha ripercussioni sull’inflazione. Famiglie e attività produttive sono così schiacciate dall’escalation dei prezzi di benzina e gasolio ed è necessario un intervento del governo perché, senza misure per contenere la crescita dei prezzi, il potere d’acquisto dei cittadini subirà un duro contraccolpo e le conseguenze si faranno sentire direttamente sui consumi di Natale che potrebbero subire un drastico taglio”.

I consumi di Natale

La spesa complessiva delle famiglie italiane a dicembre può valere fino a 110 miliardi di euro su un totale annuo pari a circa 900 miliardi. Solamente nel mese di dicembre le famiglie spendono l’11,6% del totale di quanto utilizzato per l’abbigliamento in un anno, il 13% per gli elettrodomestici, il 12,3% per informatica e tlc. Il timore è che queste percentuali si riducano per una necessità di risparmiare e spendere per altro, come la benzina.

Le proposte per contenere gli aumenti

Assoutenti rivolge quindi un appello al governo chiedendo di intervenire sulla tassazione sui carburanti, tagliando l’Iva e le accise per “contenere la crescita dei listini e limitare gli effetti indiretti del caro-benzina sui prezzi dei prodotti trasportati e sui costi per industria e imprese”. Anche il Codacons chiede interventi sulle accise.

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