I dati diffusi dalla Faib mostrano come nel nostro paese i costi di benzina e diesel sono più alti rispetto alla media europea. Ecco di quanto.
In Italia si paga per un pieno di benzina o diesel il prezzo più alto d’Europa. Questo è quanto appurato dall’analisi condotta dalla Faib Confesercenti, l’associazione di categoria dei benzinai. Mettendo a confronto quanto hanno speso gli italiani al distributore nell’ultimo periodo con la media europea, il divario è netto. Solo ad agosto di quest’anno nel nostro paese i prezzi sono cresciuti del 9,5% per la benzina e del 2,7% per il gasolio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno mentre il Gpl è sceso del -11,5%.
Ecco quanto pagano di più gli italiani
Secondo i dati diffusi dalla Federazione autonoma italiana benzinai ad agosto per un pieno di benzina da 50 litri si è pagato in Italia 11 euro in più rispetto alla media europea. Volendo ipotizzare circa 4 pieni al mese per ogni italiano, la spesa per il rifornimento sale a 388,2 euro, oltre 45 euro in più della media europea, di cui più di 44 euro di imposte.
È da inizio anno che il costo di benzina e diesel è al rialzo. Da gennaio a luglio si è registrato un +22,4 centesimi di euro al litro per la benzina e +18,3 centesimi al litro per il gasolio. Si tratta del dato più alto dal 2018. Ad incidere principalmente sull’aumento è la componente fiscale.
Nel prezzo al consumo per i primi 7 mesi del 2023 la quotazione sul mercato internazionale ha pesato per il 32% per la benzina e il 35% per il gasolio. Due anni fa era al 26,6% e 28%, quindi leggermente in aumento.
Il ricavo industriale e quello lordo del gestore si attesta sul 10-11% del prezzo finale. Ad incidere tantissimo è la voce fiscale che pesa per il 57% del prezzo della benzina e il 53% del prezzo del gasolio. Lo scorso anno era al 48% e 42%. Insomma Iva e accise continuano a pesare pesantemente sul prezzo finale di benzina e diesel. Nonostante i nuovi aumenti non è nell’ottica dell’attuale governo cercare di abbassare i costi limitando la pressione fiscale. Il concetto è stato chiarito diverse volte: il budget ricavato dalle entrate derivanti dal carburante saranno utilizzate per altri scopi.
L’unica soluzione pensata ed inserita nell’ultimo decreto riguarda un bonus benzina una tantum probabilmente dal valore di circa 80 euro da destinare alle famiglie più in difficoltà già percettori del precedente bonus «dedicato a te». L’importo sarà caricato direttamente sulla social card già in possesso di famiglie con Isee fino a 15 mila euro o 30 mila euro con almeno 4 figli.
Oltre a questo il ministro delle imprese Adolfo Urso ha annunciato che sono previsti ulteriori sconti per i beneficiari della social card. Le principali reti di distribuzione di carburanti, come ad esempio Eni, hanno deciso di fare uno sconto ulteriore ai proprietari di tessera «dedicata a te» che si riforniscono ai distributori di carburante che fanno parte della rete.
leggi anche
Bonus benzina 2023, come farne domanda?
© RIPRODUZIONE RISERVATA