Bitcoin e crypto in crisi dopo il crollo di Silvergate e il nuovo budget USA. Persi 70 miliardi di dollari di capitalizzazione. Scopri cosa sta accadendo e quale potrebbe essere il futuro del prezzo.
Il prezzo di Bitcoin scivola sotto i 20.000 dollari, registrando la peggior settimana dallo scorso novembre in seguito alla notizia del collasso di Silvergate, piattaforma di pagamenti per le società di criptovalute, e all’annuncio del nuovo budget statunitense.
Dopo un brillante inizio 2023, Bitcoin fatica a mantenere il supporto psicologico dei 20.000 dollari e nelle ultime ore è crollato fino a un minimo a 19.659 dollari. In caduta libera anche Etherum (-10%) e Litecoin (-17%). Vediamo ora in dettaglio cosa sta provocando questo nuovo sell-off e quale potrebbe essere il futuro del prezzo di Bitcoin.
Dal caso Silvergate alla finanziaria della Casa Bianca
L’annuncio della liquidazione volontaria di Silvergate Bank ha messo in allarme l’intera industria. Silvergate Bank offriva servizi di deposito e trasferimento per clienti esposti ai digital asset: a causa delle perdite dovute dalla fuoriuscita anomala dei suoi depositanti, passati da 17,6 miliardi di inizio 2022 a 3,5 miliardi alla fine dell’anno, ha dichiarato la cessazione dell’attività l’8 marzo 2023.
La notizia ha avuto un impatto significativo sui mercati delle criptovalute, causando una perdita di più di 70 miliardi di dollari di capitalizzazione in meno di 24 ore.
Ma non è solo il caso Silvergate a far tremare il mondo delle crypto. La pubblicazione del documento esplicativo supplementare relativo al budget degli Stati Uniti prevede una proposta di tassazione del 30% sui costi dell’elettricità per i miner di criptovalute, con l’obiettivo di ridurre le attività di mining negli USA.
Questa notizia ha contribuito ad alimentare l’avversione al rischio tra gli investitori facendo scattare le vendite sulle criptovalute, con un conseguente avvitamento al ribasso dei prezzi.
Occupazione Usa e tassi Fed: ultima ancora di salvezza per Bitcoin
Bitcoin tuttavia ha frenato il crollo dopo il report occupazionale degli Stati Uniti. Il report ha mostrato un aumento significativo dei nuovi posti di lavoro, superiore alle previsioni, il che porta gli investitori a essere meno avversi al rischio. Tuttavia, la crescita dei salari è stata inferiore alle previsioni, il che ha fatto pensare agli investitori che la Federal Reserve degli Stati Uniti potrebbe non alzare eccessivamente i tassi di interesse nella sua lotta contro l’inflazione: una nota positiva per il mercato delle criptovalute, poiché una politica monetaria più accomodante potrebbe portare a un aumento della domanda di Bitcoin come asset di copertura contro l’inflazione. In generale, l’occupazione degli Stati Uniti e le decisioni della Federal Reserve sono considerate importanti variabili che possono influenzare il prezzo di Bitcoin.
Bitcoin: comprare o vendere?
Bitcoin ha violato nella seduta di giovedì i supporti critici a 21.400 dollari (minimo di febbraio e massimo di inizio novembre) accelerando fin sotto la soglia psicologica dei 20.000 dollari. Con il ribasso dell’ultimo mese i prezzi hanno più che dimezzato i progressi accumulati dai bottom dello scorso novembre, minacciando di raggiungere i 19.000 dollari, in corrispondenza del 61,8% di ritracciamento del rialzo partito quattro mesi fa. Sotto 18.400, rischio di nuovi sell-off verso almeno 16.000 dollari. Per scongiurare nuovi cali, i prezzi di Bitcoin dovranno riconquistare area 21.400 e tentare di risalire la china sopra i 23.000 dollari.
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