Il Bitcoin potrebbe calare ulteriormente fino al valore di 8 mila dollari? La previsione shock al World Economic Forum di Davos.
Il calo di Bitcoin potrebbe non fermarsi al crollo record registrato a inizio maggio, quando il valore è sceso sotto i 30 mila dollari, segnando un -56% rispetto ai 69 mila dollari di massimo storico eguagliati nel novembre 2021.
Alla nuova edizione del World Economic Forum di Davos, Scott Minerd, Chief Investment Officer di Guggenheim Partners, ha dichiarato di aspettarsi che presto Bitcoin potrebbe scendere a 8 mila dollari di valore. Vale a dire un calo di oltre il 70% rispetto alla quotazione attuale.
Un andamento non impossibile se si pensa che negli ultimi 30 giorni il valore si è abbassato del 24%. Se tale previsione venisse confermata dai fatti, per la moneta digitale più famosa al mondo sarebbe un ulteriore colpo, dopo aver perso complessivamente in un mese circa 500 miliardi di dollari.
Quello del Bitcoin non è l’unico colpo al settore crypto che, nelle ultime settimane, sembra essere entrato in una crisi di sistema di cui al momento non si vede la fine e che sta causando diverse perdite ai piccoli risparmiatori che hanno scommesso su questi asset. Ovviamente un discorso diverso riguarda i cosiddetti investitori della prima ora, ai quali un Bitcoin era costato appena 10 centesimi.
Nuovo calo per Bitcoin in arrivo?
Secondo quanto dichiarato da Scott Minerd alla conferenza annuale a Davos, per qualsiasi titolo che scende sotto i 30 mila dollari, 8 mila dollari è il valore minimo che ci si aspetta che questo possa raggiungere. Una regola che può essere applicata anche a Bitcoin.
Il Cio di Guggenheim Partners, società finanziaria che gestisce un patrimonio da 325 miliardi di dollari, ha rincarato la dose sull’intero settore, affermando che la maggior parte delle criptovalute sono “spazzatura” e non valute.
Minerd ha paragonato la situazione attuale a quella che viene definita nel mondo finanziario la “bolla delle Dot-com”, ovvero la bolla speculativa a cavallo tra la fine degli anni ‘90 e l’inizio del 2000, con protagonisti le prime aziende attive nel mondo di Internet.
Il futuro delle criptovalute
Un parallelo che va visto non solo in un’accezione negativa. Come spiegato dallo stesso Scott Minerd, infatti, anche in quel caso si è assistito a dei fallimenti, ma anche delle storie di successo. Una tra tutte quella di Amazon.
Secondo il Chief Investment Officer di Guggenheim, tuttavia, le criptovalute devono ancora trovare una loro forma definitiva, che dovrà passare per nuovi progressi tecnologici.
Infine, per rassicurare i possessori di Bitcoin, ha affermato che questi, insieme a Ethereum sopravviveranno alla crisi del settore.
© RIPRODUZIONE RISERVATA