A dispetto del recente crollo del Bitcoin, Simon Peters, analista ed esperto di cripto valute di eToro, sostiene che la criptovaluta possa ancora essere considerabile un bene rifugio, vediamo perché
Durante le scorse settimane, abbiamo assistito ad un profondo crollo del mercato criptovalutario.
Il Bitcoin, prima valuta virtuale per capitalizzazione ha subito un tracollo dai massimi annuali (a 10.500,60 dollari), raggiungendo in poco tempo quota 3.914,70 dollari (-62,72%), livelli che non si vedevano da marzo 2019.
Bitcoin, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
*L'investimento in cryptoasset è altamente volatile e non regolamentato in alcuni paesi dell'UE. Nessuna protezione dei consumatori. Possono essere applicate imposte sui profitti.Bitcoin: per Simon Peters di eToro rimane in vigore l’ipotesi di bene rifugio
Per Simon Peters, analista ed esperto di cripto valute di eToro, il ribasso di gran parte dei risky asset (criptovalute incluse) è da attribuire allo stop delle principali economie globali causato dal forte aumento del contagio da Coronavirus nel mondo.
Peters evidenzia come, quando l’ondata di volatilità sarà terminata, gli investitori potrebbero tornare a guardare a strategie di protezione del capitale, specie considerando le misure fortemente espansive messe in atto da BCE e Fed.
“A questo punto potrebbero quindi adottare comportamenti che possano fornire una copertura contro l’inflazione e un aumento dell’offerta monetaria. In questo quadro, i bitcoin e le altre criptovalute potrebbero essere gli asset che ne beneficeranno di più”, dichiara l’analista di eToro.
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