BlackRock e JP Morgan, la guerra in Ucraina ha già i suoi vincitori

Alessandro Cipolla

20/02/2023

BlackRock e JP Morgan avrebbero siglato dei memorandum di intesa con Zelensky: la guerra in Ucraina non si ferma ma già si pensa alla torta da 750 miliardi di dollari della ricostruzione e alla privatizzazione del settore pubblico ucraino.

BlackRock e JP Morgan, la guerra in Ucraina ha già i suoi vincitori

Chi sarà il vincitore della guerra in Ucraina? Con ogni probabilità in questo momento neanche il più incallito dei giocatori d’azzardo sarebbe disposto a puntare un centesimo su Mosca o su Kiev.

Se da una parte la superiorità numerica e militare su cui può puntare Vladimir Putin farebbe ipotizzare una Russia alla fine vittoriosa, dall’altra c’è la piena convinzione da parte della Nato sul fatto che l’Ucraina possa ricacciare le truppe russe entro i suoi confini originari.

La guerra in Ucraina così appare essere una autentica sciarada, viste le tante incognite rappresentate dalle forniture di armi a Kiev da parte dell’Occidente e dalla possibilità che la Russia possa ricorrere alle migliaia di armi tattiche nucleari in suo possesso.

In questo scenario che assomiglia sempre più a un autentico pantano, stando alle notizie che arrivano dagli Stati Uniti sembrerebbero esserci già due vincitori di questa guerra: i colossi americani BlackRock (la più grande società di investimenti al mondo) e JP Morgan (la più grande banca al mondo con una capitalizzazione di mercato di oltre 420 miliardi di dollari).

Guerra in Ucraina: il ruolo di BlackRock e JP Morgan

Nel pieno della guerra, nei mesi scorsi Volodymyr Zelensky ha annunciato un accordo con BlackRock per “creare opportunità per gli investitori sia pubblici che privati di partecipare alla ricostruzione e al ringiovanimento dell’economia di mercato in Ucraina, offrendo rendimenti equi e giusti agli investitori”.

Più recente invece è la notizia di un memorandum di intesa tra JP Morgan e Kiev, con la multinazionale a stelle e strisce di servizi finanziari che aiuterà Zelensky a ricostruire e sviluppare un Paese al momento devastato dalla guerra.

Nel mirino di BlackRock e JP Morgan così non ci sarebbe solo la ghiotta torta della ricostruzione dell’Ucraina, al momento stimata in 750 miliardi di dollari, ma anche il ricco settore pubblico ucraino che appare destinato a essere privatizzato.

La strada da seguire così potrebbe essere quella del settore agricolo ucraino, autentico fiore all’occhiello dell’economia di Kiev, finito in buona parte nelle mani dei colossi Monsanto, Cargill e Du Pont, già da prima dell’inizio della guerra.

La ricostruzione

Del resto lo scorso luglio, quando la guerra sembrava volgere a favore della Russia che aveva preso il possesso di buona parte del Donbass e di tutta la zona costiera del Mar d’Azov, in occasione dell’Ukraine Recovery Conference 2022 il primo ministro ucraino Denys Shmyhal ha presentato una mappa della divisione del territorio da ricostruire tra i vari Paesi occidentali.

L’Italia insieme alla Polonia si dovrebbe occupare di far rinascere il Donetsk, oggi in buona parte in mano alla Russia, Usa e Turchia di Kharkiv, il Regno Unito di Kiev, la Francia di Odessa, il Canada di Sumy, la Grecia di Mariupol, la Germania di Chernihiv e così via.

Il Fatto Quotidiano ai tempi ha fatto notare come queste assegnazioni non sarebbero state casuali, con Kiev che “avrebbe riservato il meglio ai partner più generosi in termini di sostegno politico, di armi inviate e di aiuti erogati”.

Insomma la guerra in Ucraina continua a generare morte, distruzione e immani sofferenze alla popolazione ma, nonostante i rischi di una escalation mondiale o nucleare, Oltreoceano sembrerebbero avere già le idee molto chiare su come far pesare la generosità di Washington in termini di aiuti una volta che si arriverà all’auspicato cessate il fuoco.

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