Il fondo pensione può essere un’ottima soluzione per avere una vecchiaia serena e per ottenere un bonus di 2.221 euro. Ecco come fare con esempi pratici.
Pensare alla vecchiaia può far ottenere un bonus fino a 2.221 euro ogni anno e avere anche una pensione più alta. Vediamo come fare.
La riforma delle pensioni più importante, oltre la legge Fornero, e ancora prima di essa, è stata la legge Dini (legge 335 del 1995) che ha delineato il passaggio dal calcolo della pensione retributivo al calcolo della pensione contributivo. Vi sono state delle misure cuscinetto, ma di fatto nel tempo gli importi delle pensioni sono diminuiti, in particolare per chi inizia ora a versare i contributi o ha iniziato a versare i contributi dopo l’entrata in vigore della stessa legge.
Per mitigare questo effetto che potrebbe portare molte persone ad avere una pensione estremamente bassa ci sono stati incentivi all’investimento nei fondi pensione. Il principale incentivo è la deducibilità dei versamenti al fondo pensione, che, ricordiamo, consente di avere una pensione integrativa e, di conseguenza, una pensione più alta, il limite alla deducibilità è di 5.164,57 euro annui. Ricordiamo che le deduzioni abbattono la base imponibile e che in alcuni casi possono anche portare al calcolo Irpef con uno scaglione più basso.
Con qualche simulazione sarà più semplice capire perché si può ottenere un bonus di 2.221 euro e allo stesso tempo ottenere una pensione più alta.
Ecco come ottenere il bonus di 2.221 euro.
La riforma Irpef fa ottenere un bonus di 2.221 euro
Per capire come ottenere il bonus di 2. 221 euro la prima cosa da annotare sono le aliquote Irpef.
Per l’anno di imposta 2024, in via provvisoria, non si sa ancora se la riforma delle aliquote Irpef sarà strutturale, le aliquote sono:
- 23% per redditi fino a 28.000 euro;
- 35% per redditi compresi tra 28.001 e 50.000 euro;
- 43% oltre i 50.000 euro.
Ricordiamo che le aliquote si applicano a scaglioni, quindi chi ha un imponibile di 56.000 euro pagherà il 23% sui primi 28.000 euro e aumenta al 35% per i redditi della seconda fascia e, infine, al 43% per gli ultimi 6.000 euro.
- 23% sui primi 28.000 euro di reddito (6.440 euro);
- 35% sui successivi 22.000 euro di reddito (7.700 euro);
- 43% sui restanti 6.000 euro di reddito (2.580 euro).
Occorre un’ultima premessa: la base imponibile e quindi l’imposta, viene determinata dopo aver applicato tutte le deduzioni previste.
Ecco come ottenere il bonus di 2.221 euro con il fondo pensione
Ora possiamo fare qualche esempio per capire come ottenere 2.221 euro.
reddito | aliquota | imposta | deduzione | reddito2 | imposta2 | risparmio |
---|---|---|---|---|---|---|
28.000euro | 23% | 6.440 | 5.164 | 22.836 | 5.252 | 1.188 |
50.000 euro | 23% su 28.000 euro e 35% su rimanente | 14.140 | 5.164 | 44.836 | 12.332 | 1.808 |
56.000 euro | aliquota 43% su 6.000 euro | 16.720 | 5.164 | 50.836 | 14.499 | 2.221 |
55.000 euro | aliquota 43% su 5.000 euro | 16.290 | 5.164 | 49.836 | 14.082 | 2.208 |
Nel primo esempio il calcolo è piuttosto semplice perché si applica una sola aliquota e di conseguenza basta sottrarre la deduzione per avere l’imponibile.
Il secondo esempio è più complicato. Si applicano 2 aliquote, la prima fino a 28.000 euro e l’imposta è sempre di 6.440. Nella seconda fascia, invece, cambia molto perché se la calcoliamo su 22.000 euro l’imposta totale è 14.140, ma se invece sottraiamo la deduzione per il fondo pensione, nella seconda aliquota ricadono solo 16.836 euro e il risparmio di imposta è di 1.808 euro.
La stessa procedura si applica nel caso in cui andiamo alla terza aliquota con un reddito di 56.000 euro. In questo caso l’aliquota al 43% si applica a 6.000 euro che diventano 836 euro se il versamento nel fondo pensione è di 5.164 euro. L’imposta dovuta per gli 836 euro con aliquota al 43% è di 359,48 euro. Si dovrebbero versare 2.580 euro senza deduzione, di conseguenza il risparmio è di 2.221 euro.
Nel terzo caso abbiamo, invece, visto l’effetto nel caso in cui cambia lo scaglione di reddito prima e dopo l’applicazione della deduzione.
Si tratta di simulazioni, ma ricordiamo che il versamento nel fondo pensione può essere anche inferiore rispetto a 5.164 euro e in caso di versamenti superiori la deduzione spetta sulla spesa massima di 5.164,57 euro.
Bonus 3.331 euro per la pensione integrativa: in quali casi si può ottenere?
Si deve però aggiungere un ulteriore dettaglio. Per i lavoratori alla prima occupazione il comma 6 dell’articolo 8 del d.lgs 252/2005 prevede che il limite di 5.164,57 sia aumentato di 2.582,29 euro annui per un periodo massimo di 20 anni. In questo caso possiamo avere una deducibilità fino a 7.746 euro.
In questo caso il bonus massimo ottenibile è di 3.331 euro l’anno. Naturalmente tale risparmio massimo si può ottenere facendo il caso in cui il soggetto abbia un reddito di almeno 57.800 euro annui.
Nel calcolo delle imposte effettuato non abbiamo ovviamente considerato le detrazioni, tra cui quelle per lavoro dipendente e lavoro autonomo. Non sono state considerate le deduzioni previste per la prima casa o altre deduzioni applicate a casi particolari. Non abbiamo inoltre considerato addizionali regionali e comunali.
Infine, deve essere ricordato che le imposte da versare sul fondo pensione sono ridotte. I rendimenti maturati dal fondo pensione sono soggetti all’imposta del 20%, più favorevole rispetto al 26% che si applica alla maggior parte delle forme di risparmio finanziario. Sulla quota del rendimento che deriva dal possesso di titoli di Stato e titoli similari, la tassazione è fissata al 12,5%.
Come ottenere il bonus di 2.221 euro sulla pensione integrativa
Il bonus per la pensione integrativa si ottiene al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi. Gli importi versati nel fondo pensione devono essere indicati nei righi da E27 a E30 del modello 730.
Nel caso in cui i versamenti nel fondo pensione siano gestiti direttamente dal datore di lavoro, sarà costui a riconoscere i vantaggi fiscali in busta paga mensilmente.
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