Il bonus baby sitter può essere utilizzato anche per pagare nonni e altri parenti, ma ci sono due condizioni da rispettare: va seguita la procedura del Libretto Famiglia e i familiari non devono essere conviventi.
Bonus baby sitter anche per i nonni e per i parenti: si può utilizzare il voucher anche nei confronti dei familiari.
Gli importi sono gli stessi: 600 euro e 1200 euro per determinate categorie di contribuenti (appartenenti a sicurezza, difesa e soccorso pubblico), qualora non l’avessero mai chiesto durante i mesi precedenti allora le cifre raddoppiano.
Ci sono però delle condizioni da rispettare per poter utilizzare il voucher nei confronti dei parenti: visto che la scadenza per fare domanda all’INPS si avvicina, vediamo quali sono i requisiti e la procedura da seguire.
Bonus baby sitter anche per nonni e parenti: ultimi giorni per la domanda
Il bonus baby sitter è una misura a sostegno delle famiglie “ripescata” dal decreto Cura Italia per andare incontro ai genitori vista la chiusura delle scuole.
Il voucher può essere richiesto dai genitori che hanno almeno un figlio di età inferiore ai 12 anni al 5 marzo 2020 (i limiti di età non si applicano in caso di disabilità), ma solo se lavorano entrambi i genitori, anche in smartworking.
Il bonus può quindi essere usato per le prestazioni di baby sitting svolte dal 5 marzo (la data in cui le scuole sono state chiuse in tutta Italia), e può essere richiesto fino al 31 agosto: questi sono gli ultimi giorni per fare domanda all’INPS.
È bene specificare però due cose:
- nella norma non viene fatto riferimento a una baby sitter: possono anche essere due, ad esempio una per il mattino e una per il pomeriggio;
- il voucher non è un rimborso per i costi sostenuti per pagare la baby sitter, ma è uno strumento per pagare una prestazione di lavoro occasionale tramite il Libretto Famiglia.
Il bonus viene erogato dall’INPS. Una volta fatta la domanda bisogna:
- registrarsi come utilizzatori del Libretto Famiglia, mentre chi fa la baby sitter deve registrarsi come prestatore di servizi occasionali;
- entro 15 giorni dall’arrivo della comunicazione di accettazione della domanda, si deve procedere alla cosiddetta appropriazione telematica dell’agevolazione, pena la decadenza dal beneficio.
Il bonus ricevuto dal genitore che ha fatto richiesta viene usato per pagare chi si è registrato come baby sitter, quindi anche la nonna, la zia, il cugino o qualsiasi altro parente.
La prima condizione per poter pagare i nonni (o qualsiasi altro parente) è che si rispetti la procedura del Libretto Famiglia. La seconda condizione viene dettata dalla circolare n. 73 del 17 giugno 2020, in cui l’INPS specifica che:
“In via ulteriore, su conforme parere ministeriale, si chiarisce la non applicabilità del principio di carattere generale della presunzione di gratuità delle prestazioni di lavoro rese in ambito familiare, salvo si tratti di familiari conviventi con il richiedente e, ovviamente, di soggetti titolari della responsabilità genitoriale (genitore, anche se non convivente, separato/divorziato). In caso di convivenza, pertanto, i familiari sono esclusi dal novero dei soggetti ammessi a svolgere prestazioni di lavoro come baby-sitting remunerate mediante il bonus in argomento.”
Dunque, in caso di convivenza con i familiari che svolgono la prestazione di baby sitter non si può richiedere il voucher. Invece, se per esempio i nonni vivono in un altro comune rispetto a quello della famiglia richiedente, o comunque non sono conviventi, il bonus può essere richiesto.
Bonus baby sitter nel decreto Rilancio, cosa cambia?
Il bonus baby sitter è stato confermato e potenziato nel decreto Rilancio.
L’importo del voucher raddoppia arrivando a 1.200 euro, e aumenta anche per chi lavora nella sanità o nelle Forze dell’Ordine: per queste categorie il bonus arriva a 2.000 euro, se finora non l’hanno richiesto.
Inoltre, il bonus potrà essere usato per pagare i centri estivi: la novità è stata inserita per supportare i genitori.
In questo caso però il voucher non è compatibile col bonus asilo nido.
I requisiti per poter fare domanda all’INPS rimangono gli stessi anche nel decreto Rilancio.
C’è inoltre un’altra novità importante per i genitori: la circolare n. 73 dell’INPS di cui sopra il bonus baby sitter e i congedi parentali diventano cumulabili solo se non sono stati richiesti i 15 giorni di permesso straordinario.
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