Bonus nido 2024, non ci sono buone notizie per i genitori

Simone Micocci

14 Febbraio 2024 - 13:17

Nell’attesa che arrivi il via libera per le richieste di bonus nido nel 2024, Altroconsumo lancia un allarme: i costi aumentano e la disponibilità di posti è spesso carente.

Bonus nido 2024, non ci sono buone notizie per i genitori

Mentre la richiesta per il bonus nido 2024 è bloccata, i genitori devono fare i conti con un aumento dei costi.

La conferma arriva da Altroconsumo che in questi giorni ha condotto un’analisi riguardo ai servizi per l’infanzia presenti sul territorio, prendendo come campione le città di Milano, Roma, Torino, Firenze, Bologna, Genova, Napoli e Palermo.

Uno studio che ci restituisce un risultato che non sorride alle famiglie: non solo infatti c’è ancora carenza di servizi per l’infanzia, ma i costi sono persino in crescita.

Tant’è che secondo i dati, è la minoranza delle famiglie a fare affidamento sull’asilo nido, mentre persino il 63% delle neomamme è costretta a rinunciare al lavoro.

Un problema solo in parte mitigato dalla presenza del bonus nido, in quanto, come vedremo di seguito, gli importi a malapena bastano per coprire una parte della retta mensile.

L’aumento dei costi degli asili nido

Secondo i rilevamenti fatti da Altroconsumo, in appena due anni c’è stata una crescita dei costi per gli asili nido di circa il 9%.

Se consideriamo gli asili pubblici, dove tuttavia i posti sono alquanto limitati, ne risulta una retta che in media è pari a 500 euro per famiglia (con un Isee inferiore a 30 mila euro) nei casi di città come Milano e Torino, mentre al Sud i prezzi si abbassano.

Va peggio a chi non riesce ad accedere ai servizi pubblici per l’infanzia: negli asili nido privati i prezzi lievitano notevolmente, tanto che la retta media è di 640 euro con un picco di 800 euro a Milano (la città più cara).

I pochi posti a disposizione

Ma c’è un altro problema, ossia i pochi posti a disposizione negli asili nido che oggi bastano solamente per il 28% dei bambini.

Il che ci pone ancora lontani dal raggiungimento degli standard fissati dall’Unione Europea nel 2002, quando era stato richiesto ai Paesi membri di raggiungere lo una copertura del 33% dei bambini entro i successivi 8 anni. Quando ne sono trascorsi più di 20 i passi avanti ci sono stati, ma non ancora sufficienti anche perché nel frattempo lo standard europeo è cambiato: la soglia da raggiungere, entro il 2030, è salita al 45%.

L’Italia ha in programma una crescita, stando alle risorse a disposizione con il Pnrr nei prossimi anni dovrebbe esserci la realizzazione di ulteriori 150 mila nuovi posti negli asili nido, ma per il momento l’offerta a disposizione delle famiglie è piuttosto carente.

Bonus nido ancora bloccato, ecco fino a quando

A tutto ciò va aggiunto che per il momento non è ancora possibile richiedere il bonus nido per l’anno 2024. Dal sito Inps, infatti, la richiesta risulta bloccata: nonostante la misura sia confermata (e per alcuni maggiorata) nell’anno in corso, infatti, bisognerà attendere il via libera dell’Istituto per inoltrare la richiesta.

Al momento non ci sono ancora informazioni su quando sarà possibile ma se guardiamo a quanto successo nel 2023 il via libera dovrebbe essere ormai prossimo. Lo scorso anno, infatti, il messaggio Inps arrivò il 2 marzo e non è da escludere che l’Inps possa persino accorciare le tempistiche.

In ogni caso, come visto sopra, il bonus dovrebbe essere sufficiente per coprire solamente una parte dei costi sostenuti. Ricordiamo, infatti, che il massimo di rimborso che si può ottenere, con Isee inferiore a 25 mila euro, è di 272,73 euro: nelle grandi città, quindi, va a coprire a malapena la metà dei costi, persino meno per chi ad esempio deve mandare il figlio all’asilo nido privato.

Peggio va a chi ha un Isee più alto: tra 25 mila e 40 mila euro l’importo massimo del rimborso è di 227,27 euro al mese, mentre sopra i 40 mila si scende a 136,37 euro mensili.

Rimborsi che, ricordiamo, vengono erogati solamente per 11 mensilità.

E non sarà sufficiente neppure l’aumento per i figli successivi al primo, esclusivamente se nati nel 2024, che nel caso di coloro che hanno un Isee fino a 25 mila euro prevede un rimborso fino a 327,27 euro per 11 mensilità, 281,81 euro per chi sta nella fascia tra 25 mila e 40 mila.

Anche in questo caso si tratta di importi che spesso non coprono l’intera spesa; altro che “asilo nido gratis per i secondi figli” come aveva annunciato dalla presidente del Consiglio durante la conferenza stampa di presentazione della legge di Bilancio 2024.

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