Bonus bancomat e POS sono due tasselli del piano Italia Cashless del Governo contro l’evasione fiscale: vediamo quali passaggi mancano e perché la lotta al contante è vantaggiosa sia per i negozianti che per i consumatori.
Bonus POS per i negozianti e bonus bancomat per i consumatori: la lotta ai contanti conviene a entrambi, intesa ovviamente come contrasto all’evasione fiscale.
Il piano del Governo detto “Italia Cashless” punta a frenare l’evasione fiscale favorendo i pagamenti elettronici e di conseguenza tracciabili, rendendoli vantaggiosi sia per il consumatore che per il venditore.
Mentre il cosiddetto bonus POS è già in vigore dallo scorso 1° luglio, il Governo sta ancora lavorando sul bonus bancomat: il nuovo incentivo ai pagamenti elettronici potrebbe vedere la luce dal prossimo 1° dicembre.
Vediamo come funzionano e perché, grazie ai due bonus, i pagamenti tracciabili sono convenienti sia per gli esercenti che per i consumatori.
Bonus bancomat 2020 per la lotta al contante
Il bonus bancomat, di cui si discute ma di cui manca ancora il decreto attuativo, si basa sul meccanismo del cashback. Il Governo vorrebbe attivarlo dal 1° dicembre 2020 per ridurre l’uso del contante e, di conseguenza, contrastare l’evasione fiscale.
I rimborsi verrebbero accreditati su base semestrale sul conto corrente di chi fa acquisti pagando con carta o bancomat.
Il bonus ammonterebbe al 10% degli importi spesi con mezzi tracciabili, fino a un tetto massimo di 3.000 euro: se il rimborso verrà erogato ogni sei mesi, la soglia massima sarà 1.500 euro a semestre.
Per ora gli le uniche spese escluse dal bonus sono gli acquisti online, mentre rimangono in ballo tutte le altre, quelle in cui di solito si usa il contante e quindi maggiormente soggette a evasione: dal parrucchiere al bar, dal meccanico al ristorante.
Secondo le ultime anticipazioni, per ottenere il rimborso sul proprio conto corrente, servirà scaricare l’app IO della Pubblica Amministrazione.
Nella fase di registrazione si dovrà abbinare il proprio codice fiscale alle carte di credito, debito o applicazione di pagamento che si intende usare, indicare l’Iban su cui si vuole ricevere il rimborso e poi attivare il QRcode.
Il QRcode va mostrato al momento del pagamento: così l’acquisto è valido sia per il cashback che per la lotteria degli scontrini.
Bonus POS 2020: perché conviene ai commercianti?
Mentre si attende il decreto attuativo con tutti i dettagli operativi del bonus bancomat, il bonus POS è già attivo: si tratta del credito d’imposta riconosciuto per i pagamenti con carte di credito, carte di debito, prepagate o altri strumenti tracciabili, a partire dal 1° luglio 2020.
Il credito d’imposta è valido per tutti i tipi di pagamenti che transitano tramite piattaforme che garantiscono la tracciabilità degli stessi (per esempio Paypal).
Il rimborso riconosciuto ammonta al 30% del totale delle commissioni corrisposte dai titolari di partita IVA con ricavi o compensi fino a 400.000 euro: è un bonus pensato, quindi, per le piccole imprese e i professionisti.
L’esercente recupera il credito d’imposta esclusivamente in compensazione tramite modello F24 a decorrere dal mese successivo a quello di sostenimento della spesa, con il codice tributo “6916”.
I due bonus sono quindi collegati ed entrambi fanno parte del più ampio piano di lotta all’evasione fiscale, insieme alla lotteria degli scontrini (per la quale però si dovrà aspettare il 2021) e il nuovo limite per l’uso dei contanti in vigore dal 1° luglio 2020.
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