Regioni e Comuni hanno introdotto bonus, sconti, ristori, contributi e finanziamenti a fondo perduto per aiutare famiglie e imprese contro il caro energia: ecco dove e quali sono gli aiuti previsti.
Da una parte ci sono gli aiuti statali: il taglio delle accise sui carburanti, l’allargamento del bonus sociale per le bollette, il bonus 200 euro per lavoratori, pensionati e disoccupati. Dall’altra, però, ci sono anche altre misure, messe in campo da Regioni e Comuni per aiutare famiglie e imprese ad affrontare l’inflazione e il caro energia.
Sempre più enti locali hanno introdotto bonus, sconti fiscali, ristori, contributi e finanziamenti agevolati per mitigare l’impatto della crisi e dell’inflazione sia per i cittadini che per le aziende italiane. È il Sole 24 Ore a fare un quadro della situazione andando a vedere le misure già previste.
Una Regione su due ha già messo in campo alcuni interventi, mentre altri progetti sono pronti a essere avviati o sono ancora nella fase di studio da parte degli enti locali. Vediamo quali sono tutte le misure messe finora in campo a livello locale.
leggi anche
Quanti bonus sono in vigore in Italia, quanto costano allo Stato e quali sono i più cari
Gli aiuti per le famiglie: bonus e sconti
Una delle prime Regioni a intervenire è stato il Friuli-Venezia Giulia che ha provato a ridurre il prezzo del carburante: lo sconto - che si somma al taglio delle accise governativo - va da 22 a 29 centesimi al litro per la benzina e da 16 a 20 centesimi al litro per il gasolio. L’importo cambia in base alla zona e alla vicinanza dall’Austria e dalla Slovenia.
In provincia di Trento, invece, vengono introdotti ristori per i costi energetici per le famiglie che rientrano in alcuni requisiti di reddito: la cifra va da 200 a 400 euro. Nel Lazio si prevede una detrazione da 248 a 268 euro all’addizionale regionale Irpef per i redditi imponibili tra 35mila e 40mila euro. Infine in Umbria viene prevista la possibilità di un prestito non oneroso per i cittadini con bollette scadute da almeno un mese: l’importo può arrivare fino a 1.200 euro e deve essere restituito in 36 mesi.
Gli aiuti alle imprese e per l’efficienza energetica
Altro filone d’intervento è quello degli aiuti alle imprese. Per esempio in Calabria sono stati introdotti finanziamenti a tasso agevolato per le piccole e medie imprese in difficoltà. Il Friuli-Venezia Giulia, invece, ha abbattuto dell’80% l’importo delle commissioni delle garanzie per l’accesso al credito bancario delle aziende penalizzate dalla crisi.
Ci sono poi le misure per incentivare l’efficientamento energetico. In Lombardia si prevedono contributi a fondo perduto fino al 50% dei costi sostenuti per l’efficientamento di imprese artigiane, del commercio, dei servizi e dei pubblici esercizi. In Emilia-Romagna già da tempo esiste il Fondo energia per finanziare l’autoproduzione delle fonti rinnovabili per le imprese.
Anche in Puglia esistono contributi per realizzare impianti rinnovabili: per le piccole imprese gli aiuti sono del 45% e per le medie del 35% sul valore degli investimenti, per le famiglie si prevedono fino a 6mila euro per l’installazione del fotovoltaico, del solare termico e del micro-eolico. Contributi fino al 40% per il fotovoltaico sono previsti anche nella provincia di Trento.
Gli aiuti per famiglie e imprese nelle città
Ma non ci sono solo le Regioni: anche i comuni hanno previsto alcuni aiuti per cittadini e imprese. A Bologna, per esempio, è stato azzerato il pagamento della Tari 2022 per associazioni, enti di volontariato, istituzioni culturali e sportive, circoli e palestre. Inoltre si prevede un taglio del 40% del canone per l’occupazione di suolo dei pubblici esercizi da aprile a giugno.
Tari ridotta anche a Milano, ma non solo per alcuni enti. Il decremento medio rispetto al 2021 della tariffa sarà del 4% per le utenze domestiche e del 3,5% per quelle non domestiche. Interventi simili sono allo studio anche a Roma, ma ancora nessun progetto specifico è stato presentato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA