A quasi un mese dal lancio e dal primo rifiuto, l’Hong Kong Exchanges ha ritirato l’offerta per acquisire il listino della City.
La borsa di Hong Kong, l’Hong Kong Exchanges and Clearing (HKEX), ha annunciato di aver ritirato l’offerta per l’acquisizione del London Stock Exchange Group (LSEG), il gruppo londinese che controlla anche Piazza Affari.
L’offerta, lanciata quasi un mese fa (Offerta shock della borsa di Hong Kong per il LSEG. Piazza Affari diventa cinese?), prevedeva un esborso di 32 miliardi di sterline.
Tra le altre cose, l’Opa era condizionata alla rinuncia da parte dell’LSE all’acquisizione da 21,6 miliardi di sterline del data-provider Refinitiv Holdings.
HKEX: ecco perché l’offerta è stata ritirata
La borsa di Hong Kong ha fatto sapere di essere “delusa” dal comportamento tenuto dal management del listino della City.
L’offerta da 83,61 sterline per azione (20,45 sterline in contanti e 2,495 nuove azioni HKEX per ogni azione LSEG), che riconosceva un premio di quasi 23 punti percentuali rispetto alla chiusura precedente (+47% nel confronto con il 26 luglio, prima che venisse annunciata l’acquisizione di Refinitiv), non è stata sufficiente a convincere il board del LSEG.
Tra le cause del rifiuto evidenziate dal board di Londra troviamo “preoccupazioni significative sugli aspetti chiave della proposta: strategia, fattibilità, forma del compenso e valore”. (LSE ha rifiutato l’offerta di Hong Kong. Motivi e conseguenze)
Charles Li, Chief executive dell’HKEX, ha detto che il board della società londinese ha ritenuto che l’offerta non rappresenti l’opzione migliore per gli azionisti LSEG. “Siamo dispiaciuti di non aver potuto cogliere questa opportunità […] riteniamo che la logica strategica dell’operazione fosse attraente”.
Per Chris Turner, analista di Berenberg, “gli investitori puntavano ad un incremento dell’offerta a 95 sterline e oltre”.
LSEG: ecco perchè abbiamo respinto l’offerta del HKEX
“Restiamo impegnati nella nostra strategia di acquisizione di Refinitiv”, riporta una nota emessa dal gruppo britannico.
Al momento sono in corso azioni per ottenere le approvazioni da parte delle autorità “ed il via libera da parte degli azionisti dovrebbe essere chiesto in occasione dell’assemblea generale straordinaria a novembre 2019”. La transazione dovrebbe essere chiusa, ha confermato il LSEG, nel corso del secondo semestre 2020.
La decisione non è stata accolta bene dalle azioni del London Stock Exchange Group, in rosso del 4,43% 7.122 pence.
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