Borsa di Milano oggi 18 gennaio: il Ftse Mib chiude con un cauto aumento, registrando comunque la miglior chiusura tra le piazze europee. Spread in calo sotto i 180 punti.
Borsa di Milano oggi 18 gennaio: il Ftse Mib supera i 26.000, oltre la chiusura di ieri.
Nell’Eurozona l’inflazione si è confermata in rallentamento al 9,2% annuale a dicembre e a -0,4% mensile. La banca centrale potrebbe valutare aumenti dei tassi di minore entità rispetto a quanto previsto (rialzi da 50 punti base nei prossimi incontri).
Con questi rumors, il Btp decennale rende il 3,7%, in calo rispetto ai giorni scorsi. Anche lo spread scende sotto i 180 punti.
Sul Ftse Mib sale Telecom, sotto i riflettori per le prossime mosse sulla società. Riguardo al progetto di rete nazionale, il ministro D’Urso ha dichiarato che c’è apertura alla “partecipazione di soggetti a cominciare dai fondi di investimento.”
Stellantis è in aumento, con il titolo osservato dopo i dati Acea sulle immatricolazioni auto in Ue immatricolazioni a +12,8%, ma a -7% per il gruppo. Intanto, la Commissione UE ha acceso luce verde alla joint venture tra la casa automobilistica e Hon Hai Precision Industry (Taiwan) per produrre semiconduttori.
Si mantiene il rally di Tenaris, Saipem, Bper Banca. In Europa, il Dax tedesco e il Cac francese guadagnano. Il FTSE 100 londinese è in perdita.
Borsa di Milano oggi 18 gennaio aggiornamento ora 18.00: Ftse Mib chiude in rialzo
Il Ftse Mib sale dello 0,27% e chiude a 26.052,39. Sul listino principale di Piazza Affari bene Eni (+0,61%). Il Cane a sei zampe ha fatto sapere che le adesioni all’offerta pubblica di sottoscrizione delle obbligazioni del prestito “Eni obbligazioni sustainability-linked 2023/2028” hanno superato l’importo di un miliardo di euro, dopo poco più di due giorni di offerta del titolo. Salgono anche Tenaris (+4,15%), Saipem (+7,06%) e Bper (+3,30%).
In calo, infine, Campari (-1,93%), Intesa Sanpaolo (-0,49%), Stellantis (-0,65%) e Mediobanca (-1,12%).
Aggiornamento ora 13.05: Ftse Mib recupera
Il Ftse Mib riprende slancio e sale dello 0,43%. Sul listino milanese Tenaris vola a +5% e in rally scambiano anche Saipem +3,76%, Moncler +2,00%, Snam +1,15%, Stmicroelectronics +1,72%, Bper Banca +2,43%.
Stellantis aumenta dello 0,54% sulla scia anche della notizia delle dimissioni di Andrea Agnelli dal cda Stellantis e Exor.
Aggiornamento ora 10.25: Ftse Mib rallenta
Il Ftse Mib sale ma solo di uno 0,04%. Sul listino milanese spiccano Saipem a +4,12% e Tenaris a +4,00%.
In flessione Terna a -1,18%, Italgas a -0,46%, Azimut Holding a -0,62%, Campari a -0,55%, Enel a -0,49%, Intesa Sanpaolo a -0,40%.
Asia all’insegna del Giappone, futures Usa in rialzo
Le azioni dell’Asia-Pacifico sono state scambiate per lo più in rialzo, con la notizia della Banca del Giappone che non ha annunciato modifiche alla sua politica di controllo della curva dei rendimenti.
Il Nikkei 225 giapponese è balzato del 2,5% chiudendo a 26.791,12, guidando i rialzi nella regione. Il Topix è salito dell′1,64%. Lo yen giapponese si è indebolito del 2,04% contro il biglietto verde subito dopo l’annuncio della decisione.
La Banca del Giappone ha sorpreso i mercati mantenendo invariata la soglia di tolleranza della curva dei rendimenti e il tasso di interesse ultra accomodante -0,1%.
In Cina, Shenzhen ha chiuso in rialzo dello 0,09% e Shanghai in flessione frazionale.
I futures sulle azioni Usa sono in aumento. Durante la sessione regolare di martedì, il Dow è sceso dell′1,14%. Le azioni di Goldman Sachs sono crollate - e hanno trascinato l’indice a 30 azioni - dopo che la banca ha registrato un mancato guadagno. L’S&P 500 è diminuito dello 0,20%. Nel frattempo, il Nasdaq Composite, fortemente tecnologico, è stato l’unico tra le principali medie a invertire la tendenza, in rialzo dello 0,14%.
Queste mosse seguono i risultati degli utili delle grandi banche che hanno suggerito percorsi divergenti. Le azioni di Goldman Sachs sono scese di oltre il 6% in seguito al calo dei ricavi dell’investment banking e della gestione patrimoniale. Nel frattempo, Morgan Stanley ha guadagnato il 5,9%, grazie ai ricavi della gestione patrimoniale migliori del previsto.
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