Borsa di Milano oggi 5 dicembre: Ftse Mib non decolla e chiude in negativo. Spread in calo, attorno ai 185 punti base, in una giornata ancora focalizzata su temi economici.
Borsa italiana oggi 5 dicembre: il Ftse Mib inizia la settimana in lieve calo, senza prendere slancio rispetto alla chiusura degli scambi di venerdì 2 dicembre.
Lo spread si attesta attorno ai 185 punti, in un momento delicato per la politica economica del Governo. L’Eurogruppo, con il ministro Giorgetti, farà il punto sulle Leggi di Bilancio dei vari Paesi membri, con la manovra dell’Italia in focus soprattutto per la questione dello stimolo alla crescita senza appesantire il debito.
Si parla ancora del Pnrr e della capacità o meno dell’esecutivo di portare a termine gli obiettivi fissati per il 31 dicembre e dai quali dipende il pagamento della terza tranche da 19 miliardi di euro. Il Btp decennale rende attorno al 3,7%. Il Governo è impegnato negli ultimi aggiustamenti della Legge di Bilancio 2023, prima che inizi l’iter parlamentare e con temi caldi sul tavolo, come limite al contante e al Pos obbligatorio.
Sul listino milanese, scambiano misti le banche e gli industriali, mentre balza Saipem (S&P Global ha alzato il rating a BB+). Telecom oscilla e torna in ribasso. Il sottosegretario con delega all’Innovazione Tecnologica, Alessio Butti, ha dichiarato su Milano Finanza che per lui la società dovrebbe restare unica, almeno al momento.
In Europa, il Dax tedesco e il Cac francese viaggiano in rosso. Il FTSE 100 londinese è in rialzo. I Pmi composito e dei servizi di novembre hanno deluso le attese in Germania e in Francia sono calati.
Borsa di Milano oggi 5 dicembre aggiornamento delle ore 18.00: Ftse Mib in lieve calo
Il Ftse Mib perde lo 0,30% e chiude a 24.547,84 punti. In netto calo, però, lo spread tra Btp e Bund tedeschi, attorno ai 185 punti base. Scende anche il rendimento del titolo decennale, attorno al 3,7%.
Sul listino principale di Piazza Affari in positivo Saipem (+2,30%). L’agenzia S&P Global ha innalzato di un livello il rating sul debito a lungo termine del gruppo, portandolo a “BB+”. Gli esperti, poi, hanno rivisto l’outlook, ora fissato a “stabile”. In rialzo anche Iveco (+0,50%) e A2a (+0,61%).
Aggiornamento delle ore 13.20: Ftse Mib debole
Il Ftse Mib è sulla parità, con industriali e banche che scambiano con debolezza.
Sul listino c’è il tonfo di Nexi (-1,37%), Pirelli (-1,15%), Recordati (-1,13%), Amplifon (-2,38%), Campari
(-1,41%).
Torna positivo Eni a +0,36% e Tenaris allunga a +1,28%.
Aggiornamento delle ore 10.15: Ftse Mib oscilla
Il Ftse Mib non trova una direzione e oscilla con un -0,10%. Sul listino milanese la seduta è negativa, tra gli altri, per Eni (-0,30%), Diasorin (-0,78%), Campari (-0,92%), Nexi (-0,85%), Pirelli (-0,68%), Snam (-0,66%), Stellantis (-0,48%), UniCredit (-0,46%).
Tenaris svetta con un +1,00% e Telecom cerca di restare in territorio positivo. Oltre al balzo di Saipem, in aumento scambiano Iveco (+0,94%), Moncler (+0,46%), Leonardo (+0,18%), Poste Italiane (+0,56%).
Asia vola con l’apertura della Cina, futures azioni Usa scivolano
Le azioni nell’Asia-Pacifico sono aumentate, grazie soprattutto alla Cina che ha allentato le regole sui test per il Covid in alcune città, segnalando che potrebbe arrivare un ulteriore rilassamento delle misure nella nazione, che è stata sottoposta a rigide restrizioni legate al Covid per più di due anni.
L’indice Hang Seng di Hong Kong è salito del 4,29% nell’ultima ora di scambi, trainando i guadagni nella regione, con l’indice Hang Seng Tech che è salito dell′8,61%. Nella Cina continentale, lo Shanghai Composite ha aggiunto l′1,76% e la componente di Shenzhen ha guadagnato lo 0,92%.
Le novità cinesi hanno spinto il greggio, con speranze per una domanda in ripresa in un contesto incerto sull’offerta.
Negli Usa, i futures sulle azioni sono in lieve calo. Venerdì, le medie principali hanno chiuso poco cambiate dopo il rimbalzo dalle perdite precedenti. Il Dow Jones Industrial Average ha aggiunto lo 0,1%. L’S&P 500 è sceso dello 0,1%, mentre il Nasdaq Composite dello 0,2%. I tre indici hanno segnato la loro seconda settimana positiva consecutiva.
Un forte rapporto sull’occupazione di novembre pubblicato venerdì inizialmente ha pesato sulle azioni, ma i trader si sono scrollati di dosso queste preoccupazioni in previsione di piccoli aumenti dei tassi da parte della Fed, forse a partire dalla riunione politica del 13-14 dicembre.
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