Borsa di Milano oggi 7 marzo: Ftse Mib in calo, non raggiunge i 28.000 punti

Violetta Silvestri - Giacomo Andreoli

07/03/2023

Borsa di Milano oggi 7 marzo: Ftse Mib perde e lo spread è attorno ai 178 punti. Negative le indicazioni di Powell nel suo discorso al Congresso. Focus su tassi e inflazione.

Borsa di Milano oggi 7 marzo: Ftse Mib in calo, non raggiunge i 28.000 punti

Borsa di Milano oggi 7 marzo: il Ftse Mib chiude in flessione, sotto la soglia dei 27.949 punti di chiusura di ieri.

In Italia, occhi puntati sullo spread che si attesta a 177 punti, con il Btp decennale che rende il 4,56%. I rendimenti, anche quello tedesco, sono in ribasso con il dato Bce sulle aspettative di inflazione dei consumatori in calo. Le Borse europee chiudono in calo, alla luce delle parole sui tassi d’interesse del presidente della Fed Jerome Powell in commissione al Senato, che ha parlato di un prossimo atteggiamento aggressivo da parte della Banca.

Oggi è il secondo giorno di collocamento del Btp Italia indicizzato all’inflazione con scadenza marzo 2028. Dopo circa 3 ore, gli ordini sono quasi pari al valore di 1,34 miliardi. Il primo giorno di collocamento ha chiuso con una raccolta retail di 3,637 miliardi di euro.

L’indice milanese guadagna. Sul Ftse Mib il focus è ancora su Telecom Italia, dopo che, secondo indiscrezioni, la proposta di Cdp-Macquarie sarebbe sotto le attese. Il titolo è in ribasso. Nexi in calo, dopo la presentazione dei conti: i ricavi del 2022 sono stati pari a 3,26 miliardi di euro (+7,1% sul 2021) e l’ebitda ha raggiunto 1,61 miliardi (+14,2%). Le banche sono miste.

In Europa, Dax tedesco, FTSE 100 londinese e Cac francese viaggiano sotto la parità.

Borsa di Milano oggi 7 marzo aggiornamento ore 18.00: Ftse Mib in ribasso dopo Powell

Il Ftse Mib scende dello 0,67% e chiude a 27.761,57. Sul listino principale di Piazza Affari bene Banca Mediolanum (+0,11%), Bper (+0,11%), Moncler (+1,06%) e Unipol (+0,91%).

In coda, invece, Nexi (-3,07%). In calo anche Tim (-2,29%). Male, poi, Azimut (-1,10%), Erg (-1,25%), Inwit (-3,03%), Saipem (-3,38%) e Stm (-1,78%).

Aggiornamento ore 13.00: Ftse Mib mantiene guadagni

Il Ftse Mib sale dello 0,11%. Sul listino milanese è tonfo per Telecom (-1,07%), mentre guadagnano Amplifon (+2,55%), Diasorin (+1,02%), Snam (+1,17%), Tenaris (+1,20%), Unipol (+1,38%).

Borsa di Milano oggi 7 marzo aggiornamento ore 10.15: Ftse Mib in rialzo

Il Ftse Mib vira al rialzo e guadagna lo 0,18%. Sul listino spiccano gli aumenti di Amplifon (+2,44%),
Banca Mediolanum (+1,14%), Diasorin (+1,15%), Hera (+1,27%), Italgas (+1,04%), Snam (+1,19%), Terna (+1,13%9, Unipol (+1,06%).

UniCredit, Telecom, Saipem, Eni, Intesa Sanpaolo, Banco Bper, Bpm Banca sono in rosso.

Asia mista, futures Usa in rialzo in attesa di Powell

Le azioni dell’Asia-Pacifico sono state contrastanti, mentre gli investitori attendono la testimonianza al Congresso del presidente della Federal Reserve Jerome Powell oggi e domani, che informerà le prossime mosse della banca centrale sulla sua decisione di rialzo dei tassi.

In Cina, il surplus commerciale dell’economia in termini di dollari Usa è stato di $116,88 miliardi, superiore alle attese e in aumento rispetto al surplus del mese precedente di $78 miliardi. Il dragone ha visto le sue esportazioni diminuire del 6,8% a febbraio, un calo inferiore alle aspettative. Anche le importazioni sono scese del 10,2%, più delle attese.

Gli indici Shenzhen e Shanghai hanno chiuso in netto rosso, con perdite rispettivamente di 1,98% e di 1,11%. Hong Kong sta per archiviare a -0,40%. Positivo il Nikkei a +0,25%.

I futures sulle azioni Usa sono in rialzo. Durante la sessione regolare di lunedì, il Dow ha chiuso leggermente in aumento, salendo dello 0,12%. ILS&P 500 ha aggiunto lo 0,07%, mentre il Nasdaq Composite è sceso dello 0,11%.

Le azioni sono state spinte dopo che Goldman Sachs ha avviato la copertura di Apple con un rating di acquisto, sollevando sia il produttore di iPhone che il mercato più ampio. Apple rappresenta circa il 7% dell’S&P 500. Anche altri titoli tecnologici a mega capitalizzazione come Alphabet e Microsoft sono avanzati.

Tuttavia, le principali medie hanno rinunciato alla maggior parte di questi guadagni in seguito a un leggero aumento dei rendimenti obbligazionari. Gli investitori sono stati turbati dai movimenti del mercato obbligazionario dopo il rendimento del Tesoro a 10 anni ha recentemente superato una soglia chiave del 4%.

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