Borsa Milano: la seduta di oggi, 20 luglio resta oscillante fino alla chiusura. Il Ftse Mib scende dell’1,60%, a 21.348,42 punti, mentre lo spread tra Btp e Bund tedeschi sale a 215 punti.
La giornata degli scambi di oggi, 20 luglio è stata segnata dalle vicende parlamentari, con Draghi che non ha confermato le dimissioni, ma le tensioni in maggioranza che crescono: a Milano il Ftse Mib ha chiuso 21.348,42 punti con un calo dell’1,60%, mentre lo spread Btp-Bund è salito a 215 punti base.
L’incertezza sulla durata dell’esecutivo spinge in basso le banche, già in rintracciamento in scia alle indiscrezioni per un possibile rialzo dei tassi di interesse da parte della Bce superiore alle attese. Domani, infatti, potrebbe arrivare un aumento di 50 punti base.
Nel listino principale di Piazza Affari tra i bancari vanno male Intesa Sanpaolo (-3,51%) e Bper (-2,86%), Unicredit (-2,77%), Bpm (-2,35%) e Fineco (-2,13%). Risultati lievemente meno negativi, ma sempre in territorio di perdite, anche per utility ed energetici, con segni meno per Italgas (-4,18%), Saipem (-3,89%), Enel (-3,13%) ed Eni (-1,15%). Si salvano dalle vendite, invece, Telecom (+0,79%), Diasorin (+1,55%), e STMicroelectronics (+2,24%).
Borsa Milano oggi: aggiornamento ore 17:45, Ftse Mib chiude in calo di oltre un punto percentuale
La giornata del Ftse Mib si è chiusa in ribasso dell’1,60% a 21.348,42 punti. L’incertezza sul governo italiano e i timori per il rialzo dei tassi di interesse e i dettagli sullo scudo anti-spread che saranno comunicati domani dalla Bce spingono poi lo spread Btp-Bund a 215 punti base, in rialzo del +3,02%.
Tra i pochi titoli positivi nel listino principale di Piazza Affari c’è STMicroelectronics (+2,24%). Quest’ultima ha siglato un accordo con Volkswagen per sviluppare un nuovo chip di ultima generazione, che sarà prodotto effettivamente da Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC).
Aggiornamento ore 13.05, Ftse Mib e indici europei in rosso
Virano in rosso gli indici europei alle ore 13.05. Il cac40 francese perde lo 0,27%, il Dax tedesco lo 0,39% e il FTSE 100 a Londra lo 0,20%. L’Europa guarda all’Italia e alla sua incertezza, ma anche alla Bce che domani dovrebbe aumentare i tassi dopo più di 10 anni, tra rischio recessione e inflazione irrefrenabile.
Nelle piazze europee, quella milanese scivola più delle altre e il Ftse Mib quota 21.537,77 a -0,73%.
Mario Draghi non si è dimesso, ma ha chiesto un nuovo patto di fiducia tra le parti politiche insistendo sulla necessità di coesione. Il clima non è sereno in Aula, M5S e Lega non hanno applaudito il discorso del Presidente del Consiglio.
Future Wall Street partono in rialzo, ma si smorzano
I futures sulle azioni statunitensi sono stati scambiati in rialzo all’inizio degli scambi odienri, mentre Wall Street ha cercato di costruire un nuovo rally dalla sessione precedente e i trader hanno applaudito i buoni risultati trimestrali di Netflix.
Alle ore 13.10, però, i futures Dow Jones, SP500 e Nasdaq viaggiano in rosso, con rispettivi cali di 0,23%, 0,22% e 0,13%.
Aggiornamento ore 09:35: Ftse Mib si indebolisce sotto i 21.600 punti
Dopo una partenza fiduciosa nei primi minuti di scambi milanesi, il Ftse Mib registra un rosso, con un calo dello -0,61%.
In Europa, il Cac40 francese scambia positivo con un +0,32%, il Dax tedesco sale dello 0,07%. In Regno Unito, il FTSE 100 aumenta dello 0,54%, dopo la lettura di un’inflazione di giugno più alta degli ultimi 40 anni.
Il rendimento del Btp a 10 anni scende al 3,342%.
Borse Asia: indici tutti in verde
In Asia, gli scambi chiudono in netto guadagno: il Nikkei archivia con uno slancio del 2,67% e Hong Kong dell’1,46%. In Cina Shenzhen e Shanghai segnano a +0,63% e +0,67%.
Wall Street chiude in rialzo
Il Dow Jones Industrial Average è balzato di 754,44 punti, o del 2,43%, a 31.827,05, chiudendo vicino ai massimi della sessione mentre i guadagni hanno accelerato nell’ultima ora di negoziazione. L’S&P 500 ha guadagnato il 2,76% a 3.936,69. Il Nasdaq Composite è salito del 3,11% a 11.713,15.
Per la prima volta da aprile, tutte e tre le medie principali sono al di sopra delle medie mobili a 50 giorni. L’indice di mercato più ampio ha guadagnato quasi il 7,4% rispetto al minimo di chiusura del 16 giugno.
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