Buoni fruttiferi postali: dopo il caos arrivano i rimborsi

Leonardo Pasquali

03/03/2020

Fa ancora discutere la questione legata alle liquidazioni dei Buoni fruttiferi postali. Il polverone alzatosi in merito ai rimborsi sembra però in dissoluzione.

Buoni fruttiferi postali: dopo il caos arrivano i rimborsi

Molti risparmiatori in possesso di Buoni fruttiferi postali trentennali emessi nel periodo che va da luglio 1986 a prima del 1999, al momento di ritirare la liquidazione si sono visti corrispondere cifre inferiori rispetto a quelle riportate sul titolo. Questo ha scatenato un vero e proprio caos, che ha portato a una serie di ricorsi in tutta Italia. Tuttavia, la situazione sembra stia tornando verso la normalità, con l’arrivo dei primi rimborsi.

Caos liquidazioni buoni fruttiferi postali: cos’è successo?

Nelle scorse settimane i risparmiatori che hanno sottoscritto Buoni fruttiferi postali nel periodo antecedente al 1999 e, nello specifico, chi vi ha investito a partire dal primo luglio 1986 sono andati incontro a una brutta sorpresa. In molti casi, hanno ricevuto cifre di gran lunga inferiori a quanto stabilito nella stampigliatura del titolo.

Nel 1986 i tassi di rendimento sono stati modificati - al ribasso - con il decreto ministeriale del 13 giugno 1986. La disposizione è stata poi abrogata nel 1999 e ne è conseguito che il tasso di rendimento dei buoni non possa essere più variato. Una sentenza della corte di Cassazione ha poi ribaltato la situazione a febbraio dello scorso anno. Poste, comunque, per diverso tempo, invece di emetterne della serie Q ha continuato ad utilizzare le serie O e P, caratterizzate da tassi più alti ma ormai non sfruttabili.

Un “brutto pasticcio” lo ha definito l’Unione nazionale consumatori (UNC). A molti intestatari delle suddette serie al momento della liquidazione è stata effettuata una stima errata del controvalore. Sono seguiti diversi ricorsi e a molti risparmiatori è stata data ragione, consentendo il rimborso totale corrisposto e facente riferimento a quanto scritto sui Buoni fruttiferi stessi.

Arrivano i primi rimborsi per i Bfp: come muoversi

I legali del Codacons di Civitavecchia hanno proceduto per via legale in difesa dei titolari dei Bfp. Questi sono riusciti ad ottenere la corretta liquidazione dei titoli stipulati e in diversi casi “sono state recuperate somme anche importanti, nell’ordine dei 100.000 euro".

Il Tribunale Civile di Catania, poi, ha emesso una condanna nei confronti di Poste Italiane e a favore di due coniugi titolari di diversi Bfp trentennali della Serie O del 1984. Nonostante il periodo di riferimento sia antecedente al 1986, e quindi le possibilità di vittoria fossero minori, la serie rimane una di quelle «incriminate». Anche per questo si è potuti arrivare a un lieto fine. “Una vittoria per i risparmiatori”, l’ha definita il segretario nazionale del Codacons, Francesco Tanasi, che poi ha aggiunto: “Una vittoria soprattutto per coloro i quali si vedono corrisposta solo circa la metà di quanto sarebbe invece l’importo totale secondo le disposizioni poste sulla tabella a tergo dei titoli”.

Il consiglio per i risparmiatori in possesso di Buoni fruttiferi, intenzionati a collezionare la propria liquidazione, è quello di rivolgersi o all’Arbitro Bancario e Finanziario oppure procedere per via giudiziaria, una volta controllata la data di emissione e la serie dei propri titoli.

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