Maggio è stato uno dei mesi più rialzisti dell’anno, contraddicendo il detto comune «sell in May and go away». Di fronte a questi rialzi, ha senso prendere in considerazione il disinvestimento?
Maggio, e persino la prima settimana di giugno, si sono dimostrati periodi molto rialzisti, confermando il trend di lungo termine del mercato azionario globale.
Mentre le azioni si sono mosse in territori positivi, i rendimenti del mercato obbligazionario hanno generato un leggero apprezzamento, anche in Europa, dove l’autorità monetaria centrale, la BCE, ha recentemente abbassato i tassi d’interesse dello 0,25%, precedendo persino la prima economia mondiale, gli Stati Uniti.
Nel complesso si è assistito a un generale apprezzamento del comparto delle materie prime, con anomale impennate di prezzo nel mercato di alcuni beni di prima necessità, come il cacao, e il mantenimento dei massimi da parte dei metalli, capitanati dalla rimonta del rame, che ha suscitato molti interrogativi tra i macro investitori, seguiti dai preziosi oro e argento. Seguono i mercati emergenti, con l’India in forte crescita e la Cina in recupero. In sostanza, se non fosse per il mercato obbligazionario, sostanzialmente flat, si sarebbe nuovamente parlato di everything rally. [...]
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