Cambio euro dollaro: settimana campale tra Fed, PIL Eurozona e molto altro ancora

C. G.

29 Luglio 2019 - 10:05

Il cambio euro dollaro è appena entrato in una settimana di fuoco: le previsioni sul prossimo andamento della quotazione

Cambio euro dollaro: settimana campale tra Fed, PIL Eurozona e molto altro ancora

Dove andrà il cambio euro dollaro nei prossimi giorni?

Una domanda lecita alla luce degli eventi e delle rilevazioni che nel corso della settimana terranno il mercato con il fiato sospeso.

Di recente, in seguito all’ultima riunione della BCE, il cambio euro dollaro si è reso protagonista di profonde oscillazioni: la quotazione è tornata a scambiare in area 1,11 ma è comunque riuscita a mantenersi al di sopra della stessa.

Anche la settimana appena iniziata si rivelerà campale per la coppia che dovrà vedersela con il PIL dell’Eurozona, con i Non Farm Payrolls e soprattutto con la riunione della Federal Reserve.

Cambio euro dollaro: Fed, PIL Eurozona e NFP in arrivo

Nella giornata di venerdì 26 luglio il PIL degli Stati Uniti ha sorpreso l’intero mercato: pur frenando dal 3,1% al 2,1% la rilevazione ha rivisto positivamente le previsioni del consensus all’1,8%.

Tutto ciò ha permesso al biglietto verde di rialzare la testa e, di conseguenza, al cambio euro dollaro di imboccare nuovamente la via del ribasso. Il mercato è tornato a riconsiderare l’ipotesi di taglio dei tassi di interesse Fed.

Allo stesso tempo, le recenti rilevazioni sul PMI manifatturiero dell’Eurozona hanno accentuato il rischio di recessione, cosa che non ha giovato alla moneta unica, già indebolita dalle parole di Draghi che si è detto più che pronto ad agire.

Molto probabilmente, la quotazione continuerà a scambiare senza oscillazioni di nota fino alla riunione di mercoledì sera (orario italiano). Il 31 luglio si rivelerà una giornata particolarmente impegnativa poiché oltre ai tassi di interesse Fed, il mercato dovrà vedersela con il PIL dell’Eurozona (preliminare).

Secondo le previsioni, il dato su base trimestrale frenerà dallo 0,4% allo 0,2%, mentre quello su base annua scivolerà dall’1,2% all’1,0%. La rilevazione potrebbe fungere da catalizzatore ribassista per il cambio euro dollaro, che comunque attenderà con ansia il meeting FOMC di qualche ora dopo.

Anche la Brexit e l’ipotesi di no-deal continueranno a pesare sulla moneta unica, mentre sul finire di settimana il biglietto verde dovrà vedersela con i Non Farm Payrolls e con i dati sul mercato del lavoro statunitensi.

I trader potrebbero scegliere di adottare un atteggiamento attendista anche in previsione dell’incontro tra i funzionari USA Robert Lighthizer e Steven Mnuchin e le loro controparti cinesi.

Gli eventi e le rilevazioni macroeconomiche, insomma, saranno molteplici e sarà difficile formulare previsioni certe sull’andamento della coppia: la settimana appena iniziata renderà il cambio euro dollaro uno dei protagonisti indiscussi del mercato.

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